ULTRON
IMPERATIVE
di Fabio Volino
Introduzione
Il nemico più letale dei Vendicatori ritorna! Buona lettura!
Capitolo
Primo
MADRE
REvolution.
"Scusa se ti ho
posto nuovamente questa domanda, Jocasta" dice Tony Stark "Ma voglio
che tu sia pienamente consapevole delle eventuali implicazioni, le quali
potrebbero non rivelarsi positive".
"Procedi, Tony" ribatte l' intelligenza artificiale "Perchè se
esiste un modo per liberarmi dallo spettro di Ultron e mettere fine alla sua
eredità di male, allora intendo andare avanti fino in fondo".
L' industriale, ancora sofferente di cuore e che in questi giorni non deve
sottoporsi ad intensi sforzi, si rivolge allora a Visione:"Da qui in poi
tocca a te, io posso fare ben poco".
Il sintezoide annuisce:"Stiamo per calarci in quello che potrebbe
rivelarsi o un evento straordinario o la nostra maledizione, Jocasta. Siamo
entrambi prodotti di una geniale mente malata e dobbiamo iniziare a pensare
come lui, dobbiamo sfruttare le sue creazioni per sconfiggerlo al meglio".
"Questa storia dell' Imperativo Ultron" afferma Jocasta "Mi fa
rabbrividire, anche in questa forma".
"La stessa cosa che capitò a me quando lui prese possesso della mia mente,
un' esperienza davvero traumatizzante ma dalla quale sono riuscito ad uscirne
fuori e con una personalità tutta nuova. Una personalità mia*. Dunque non
abbatterti, Jocasta, anche perchè avremo Aaron al nostro fianco, mentre Deathlok
provvederà ad aiutare Tony dall' esterno. Mi raccomando, se intravedete delle
complicazioni non fatevi scrupoli ad agire in maniera drastica".
* V. WorldWatch 17
"Non ci facciamo
scrupoli per nulla ultimamente, Viz" afferma Tony.
"Già" annuisce il sintezoide.
Poi lui e Machine Man si piazzano su una sedia, sopra la quale vi è una sorta
di casco: lo piazzano sulla loro testa ed immediatamente vengono proiettati in
quel vasto mondo rappresentato dall' intelligenza artificiale di Jocasta, una
rete quasi infinita di strade e diramazioni, rifulgente di luce. Viz e X-51,
però, sanno benissimo dove andare, nell' unica parte oscura di questa città
virtuale, laddove si annida un male sfuggente.
"Ora viene la parte più difficile" annuncia Visione "Mi
collegherò al programma e tenterò di sfruttarlo per localizzare le altre
creazioni di Ultron, Alkhema in primis. Inutile, Aaron, che ti ribadisca la
pericolosità di tutto ciò: oltre a rischiare di perdermi nel programma, potrei
risvegliare l' Ultron dormiente di Jocasta. In ogni caso sai cosa fare".
"Non preoccuparti, tu pensa solo a fare il tuo dovere. Poi toglieremo
questo cancro da Jo".
L' immagine olografica del sintezoide svanisce, entrando nell' Imperativo.
Passano lunghissimi, angoscianti minuti durante i quali Machine Man è più volte
tentato di chiamare Stark per chiedergli come stiano andando le cose. Finché
alla fine Viz riemerge, il suo volto enormemente provato per lo sforzo.
"Allora?" chiede X-51.
"Ho le risposte che cercavamo" afferma il sintezoide "Risposte
che nemmeno io mi sarei aspettato".
Ristorante Palmer,
Manhattan.
"Clint?
Clint!".
"Eh? Oh sì, scusami Belinda, ero soprappensiero".
"Cosa c'è, sei emozionato per via del fatto che questa è la nostra prima
uscita insieme?".
L' arciere osserva intensamente il volto della sorella di Oddball, un suo ex
avversario che alla fine è riuscito a trovare il riscatto finale*.
* V. Avengers Icons UE 1
Poi
risponde:"Certo che lo sono, oltretutto ti ho fatto aspettare anche
troppo, ma sono stato molto impegnato ultimamente. Ma vedi, c'è anche un' altra
cosa, ci siamo promessi che non ci sarebbero stati segreti tra noi e non
intendo venir meno a ciò".
"Dimmi" esorta lei con tono quasi supplichevole.
"Come ti ho già accennato, il particolare tipo di lavoro che faccio mi
porta ad essere in prima linea e a rischiare di persona. E come in ogni altro
lavoro puoi innamorarti di persone che fanno quanto fai tu. È successo anche a me: si
chiamava Barbara, era una donna stupenda. La nostra è stata una relazione
lunga, tormentata, appassionata. E conclusasi nel peggiore dei modi: è stata
uccisa davanti ai miei occhi".
Di fronte a questa rivelazione, Belinda si porta una mano alla bocca in segno
di stupore:"Da chi?".
"Meglio che tu non lo sappia, credimi. Quello che voglio dire comunque...
Devi capire che non mi sono mai perdonato per ciò, dentro di me penso sempre
che avrei dovuto fare qualcosa di più, che avrei potuto salvarla... Ecco, vedi,
tu sembri la gemella di Barbara, me la ricordi sotto molti aspetti".
"E ciò acuisce ulteriormente il tuo dolore per la sua perdita?".
Clint scuote la testa:"No, il mio timore è un altro: che io stia cercando
di inseguire il fantasma di un amore ormai perduto. E questo non sarebbe
rispettoso nei tuoi confronti".
Belinda Healey posa una sua mano su quella di Occhio di Falco:"Clint, non
mentirò dicendo che capisco ciò che stai provando in questo momento. Ma so
comunque che devi trovare una risposta al più presto a questo tuo dilemma,
altrimenti il nostro rapporto entrerà subito in crisi e questo a me
dispiacerebbe molto. Mi prometti che ci penserai?".
In quel momento un suono si propaga dall' abito dell' arciere: tutti lo
scambiano per il trillo di un cellulare e non ci fanno caso, in realtà è la sua
communicard. Ma perchè diavolo ha deciso di portarsela dietro? "Ti
prometto che ci penserò, Belinda" dice uscendo precipitosamente dal locale
e lasciando sul tavolo abbastanza denaro da pagare due cene.
La donna china il capo in segno di rassegnazione.
Palazzo dei
Vendicatori.
"Dunque?"
chiede Songbird.
"Dunque, per quanto io e Fabian abbiamo potuto rilevare" dice Walter
Newell "I tuoi poteri sono quelli di sempre".
"Ma non può essere così" sbotta lei "Perché allora gente come
Nefaria o il Power Broker sarebbe così interessata a me?". Le fa rabbia:
un segreto di cui solo il mondo della malavita, il suo ex mondo, è a
conoscenza. Proprio non riesce a lasciarsi questo mondo definitivamente alle
spalle?
"Songbird, a rapporto in sala riunioni" la chiama in quel momento
Wasp.
"Arrivo" risponde Melissa.
Nella stanza vi sono già Scarlet, Wonder Man, il Fante di Cuori, Capitan
America, Visione e l' Uomo Sabbia. Più in disparte vi è Occhio di Falco che
discute con Gyrich.
"Un' idea un po' ambiziosa quella che ha concepito" commenta l'
agente governativo.
"Ma teoricamente realizzabile: voglio dire, togliere i poteri ai
supercriminali. Li priveremmo della loro vera forza, delle loro... armi non
convenzionali. Non è una loro proprietà esclusiva ed in ogni caso hanno
dimostrato più di una volta di usarli in modo sconsiderato".
"Dunque una sorta di intervento alla radice del problema?".
"Esatto, tutto sta nel trovare un metodo sicuro per privarli di ciò,
peccato che il sifone sia andato completamente distrutto".
"Per ora, comunque, non posso dirvi nulla: ne parlerò coi miei superiori e
vediamo come si evolve la cosa. Tuttavia, arciere" dice Gyrich uscendo
"Se un giorno uno dei suoi amici si rivelasse un pericolo e fossimo
costretti a privarlo dei suoi poteri, sarebbe ancora fiero di questa
scelta?". La domanda rimane sospesa nell' aria senza risposta.
Infine poco dopo la riunione ha inizio:"Non riesco a crederci"
esclama Wasp "In tutti questi mesi Alkhema è rimasta nascosta in
Slorenia!".
"Non è la prima volta che la teoria della lettera rubata di Poe si rivela
efficace" interviene Visione.
"Ma altri supergruppi si sono recati in quella nazione e non hanno
sospettato nulla".
"A quanto pare quei gruppi non avevano i nostri stessi mezzi. Né la nostra
efficienza".
"Sei riuscito a rilevare la sua posizione?".
Il sintezoide annuisce:"Con un' approssimazione di circa due chilometri.
Purtroppo, ed è questa la notizia peggiore, non è sola".
"Cosa intendi dire?" chiede ansiosa Wanda Maximoff.
"Ha i suoi figli accanto a sé" risponde Viz.
Olympia.
L' Eterna Sersi ritorna
alla sua città natale, il volto carico di tensione mista a gioia. Subito si
reca nelle stanze principali, dove però non vi è nessuno. Si dirige dunque
verso i laboratori:"Phastos, dov'è Ikaris?".
"È impegnato altrove, ma tornerà presto" risponde l' Eterno.
"Sta ancora tentando di rintracciare suo padre Virako?".
"Non sa darsi pace per questo. Ma tu cos'hai? Ti vedo fremere più del
solito".
"E ne ho un buon motivo: poichè dopo tempo immemore ho trovato una persona
appartenente alla nostra razza!".
Palazzo dei
Vendicatori.
"Dimmi che non è
quello che penso" esclama Janet Van Dyne.
"Purtroppo è quello che pensi" replica Visione.
La mente della donna torna indietro, e come non potrebbe, a ricordare recenti e
tragici avvenimenti: lei, suo marito Hank, Visione, Scarlet ed i fratelli Williams
erano stati fatti prigionieri da Ultron, il quale intendeva utilizzare i loro
schemi mentali per dare vita ad una nuova generazione di robot, la nuova stirpe
che avrebbe ereditato il pianeta dopo lo sterminio totale della razza umana.
Credevano di avercela fatta a sventare questo intento, credevano di aver vinto.
Alkhema li ha riportati bruscamente alla realtà*.
* V. Iron Man & I Vendicatori 50/53
"Quindi, oltre a
quel robot donna scatenata" dice Wonder Man "Dovremo anche affrontare
la furia combinata di sei potenziali Ultron... coi nostri schemi
mentali?".
"Sempre se Alkhema non abbia apportato loro delle modifiche" precisa
Viz.
Capitan America osserva tutto con attenzione: da quando è entrato nel gruppo è
la prima volta che vede i Vendicatori tesi. Ma li comprende benissimo: anche se
conosce Ultron solo di fama, è ben consapevole della sua pericolosità, della
sua malvagità. Come molti, era davanti alla televisione quando lo spietato
robot sterminò totalmente gli abitanti della piccola nazione della Slorenia. Di
fronte ai corpi straziati di quelle persone riuscì a stento a trattenere le lacrime
e più volte nelle settimane successive si disse:"Ci dev' essere qualcosa
che posso fare". Ora quel qualcosa è arrivato, ma Jeff Mace è incerto se
stia sfruttando al meglio o no l' attuale situazione. Scruta nuovamente i volti
dei Vendicatori: c'è tensione, sì, ma anche determinazione, ardente desiderio
di andare fino in fondo a questa faccenda. Vorrebbe condividere tali
sensazioni.
"Occhio di Falco" dice Wasp "Ho bisogno soprattutto del tuo
appoggio".
"Non è certo facile quando devi affrontare un robot che possiede gli
schemi mentali della tua ex moglie" ribatte Clint Barton.
"In qualche modo per Alkhema significhi qualcosa, puoi distrarla e
permettere a Scarlet di affrontarla: l' ha già distrutta una volta, può farlo
ancora".
Qualche secondo di pausa, poi l' arciere esclama:"D' accordo,
andiamo".
I componenti del gruppo si dispongono vicino a Scarlet, le cui mani iniziano a
risplendere.
"Wanda, sei certa di questo tuo nuovo potere?" chiede Visione.
"Certissima" ribatte lei. Poi tutti svaniscono.
Da qualche parte.
"Sapete" dice
Alkhema ai suoi pupilli "Un tratto umano è noto come istinto materno, è
appunto l' affetto che lega la madre ai suoi figli. Non so spiegare come, ma
sento che quest' istinto fa parte di me: sono orgogliosa di voi, vorrei che non
vi capitasse alcun male. Vi è però un altro istinto, quello di autoconservazione,
anch' esso presente in me. Sono dibattuta: so che quanto vogliamo fare ci
attirerà l' ira di molti e, se foste in pericolo, sarebbe in me più forte il
desiderio di aiutarvi o fuggire?".
Come in risposta, 'Scarlet' le si avvicina e tenta un alquanto goffo abbraccio.
"Forse, dopotutto, non ho alcuna scelta" conclude Alkhema.
Poco distante.
I Vendicatori sono
abituati a vedere macerie e distruzione praticamente ogni giorno, ma questo...
va oltre qualsiasi loro abitudine. Chissà, probabilmente è dall' impotenza che
hanno avuto nel salvare gli Sloreni, e le vittime dei marziani, di Phoenix,
dell' Inferno, di Kang, che è sorta in loro la voglia di cambiare, la necessità
di dare Ordine al mondo.
Scarlet si china a rovistare tra i detriti: basterebbe un po' di tempo e
fatica, ma riuscirebbe a riportare tutto com' era prima. Tuttavia servirebbe a
qualcosa? Questa nazione rimarrebbe comunque deserta, senza vita, un fantasma
di un oscuro passato: a volte solo attraverso la visione della catastrofe si
può comprendere la profondità di una tragedia.
Diversi pensieri, invece, si agitano in William Baker, l' Uomo Sabbia: i
Vendicatori gli hanno concesso questa possibilità in una missione importante,
deve dimostrare loro di valere qualcosa. Contro il Capo, purtroppo, ha fatto
ben poco, dunque deve rifarsi: vuole acquisire all' interno del gruppo un ruolo
sempre più importante. Srnza considerare che sono strateghi migliori di Silver
Sable, ma questo meglio non riferirlo alla donna dai capelli d' argento.
Intanto Jeff Mace si avvicina a Jan:"Scusa, Wasp...".
"Sì, Cap?".
"La domanda che sto per porti potrà apparirti strana, ma per me è molto
importante: come fate a sopportare tutto questo? Voglio dire, ogni giorno avete
a che fare con quanto di peggio l' umanità ha da offrire eppure... non vi ho
finora mai visti cedere o mostrare segni di arrendevolezza. Io, invece, mi
trovo a disagio di fronte a tutto ciò, per la faccenda dell' ICE ho veramente
perso le staffe e non avrei dovuto".
Wasp osserva intensamente Mace, con quegli occhi capaci di amare, ma anche di
incutere terrore nei suoi avversari:"Non è facile, Cap, non è affatto facile.
Non siamo persone insensibili, tuttavia in quel che facciamo dobbiamo mostrarci
inflessibili, non dobbiamo cedere di fronte a niente e a nessuno. Altrimenti
sarebbe la fine. Comprendo il tuo disagio: quando iniziai io le uniche due
aspirazioni dei nostri nemici erano conquistare il mondo, per farsene cosa poi
nessuno lo sa, e vendicarsi dell' eroe che li avevano mandati in prigione. Con
te invece è stato diverso, oggi il male agisce il più delle volte senza alcuno
scopo, vuole solo distruggere, destabilizzare, creare caos... uccidere persone
innocenti solo perchè gli va. Chiunque venisse catapultato in questo mondo all'
improvviso ne rimarrebbe sconvolto, noi altri Vendicatori invece abbiamo visto
i tempi cambiare e, seppur con difficoltà, ci siamo adattati. Accadrà anche a
te col tempo: ti adatterai, capirai come combattere al meglio questo tipo di
male, ma rimarrai sempre la straordinaria persona che sei. O fai questo al
giorno d' oggi o sei perduto".
"Steve Rogers non mi aveva preparato a tutto questo".
"Chissà, forse nessuno poteva: per questo non giustifico la sua scelta di
allontanarsi da noi. Doveva prevedere le conseguenze di questo suo gesto".
"Grazie delle parole, Wasp".
"Chiamami pure Jan".
"Ecco" esclama Visione qualche secondo dopo "Sento che sono
vicinissimi".
Poco più avanti vi è un avvallamento, al termine del quale vi è un folto gruppo
di macerie: Wonder Man e il Fante di Cuori provvedono agilmente a spostarle,
rivelando dietro di esse una piccola porta.
"Da qui in avanti procedere con estrema cautela" raccomanda Viz.
La porta viene scardinata, introducendo i Vendicatori in una sala non troppo
ampia adornata di numerosi macchinari e alla cui estremità si può notare una
scala che porta ulteriormente in basso. Poi ad una velocità impressionante i
robot replicanti dei Vendicatori e del Sinistro Mietitore compaiono e
attaccano: si erano annidati in ogni possibile nascondiglio di questo luogo,
anche sotto i detriti.
"Attenti: non ingaggiate se potete un corpo a corpo" consiglia Wasp
"Ma rimanete il più possibile uniti".
Tuttavia i robot sono altamente veloci e letali:'Visione' attiva i suoi raggi
calorici dagli occhi, colpendo l' Uomo Sabbia e surriscaldando il suo corpo
fino a farlo esplodere. La confusione generata da ciò distrae per qualche
secondo gli altri eroi e 'Eric Williams' ne approfitta per attaccare il vero
Simon Williams: cala la sua falce, ma non colpisce il bersaglio.
"Non osare trattarmi così!" esclama Simon, uno sguardo pieno d' ira.
Si appresta a dar libero sfogo a tutto il suo potere, poi si blocca d'
improvviso:"No, cosa stavo per fare?" pensa "Avrei potuto
seriamente ferire uno dei miei compagni". Dunque afferra il Mietitore
robotico e lo trascina fuori: qui il replicante di suo fratello tenta nuovamente
di colpirlo con la sua ascia, ma anche stavolta manca il bersaglio.
"Smettila, smettila!" urla Simon, stavolta non avendo alcuna
esitazione e liberando tutta la sua ira. Annientando così il robot criminale.
Intanto Scarlet affronta la sua replicante, la quale le lancia contro delle
macerie. Wanda, però, le blocca facilmente:"Niente male come trucco"
afferma "Ma io sono decisamente migliore di te". E con un semplice
incantesimo la manda in mille pezzi.
Contemporaneamente, Wasp ha gioco duro contro la sua sosia, la quale è agile e
scattante quanto lei e possiede inoltre una replica del raggio di vespa.
"Combattere contro questi esseri... è allucinante" pensa Jan "È come guardare sé stessi allo
specchio e scoprire che il proprio volto è diventato metallico. Una versione
distorta della Metamorfosi. Ma ciò che più fa rabbrividire è il loro assoluto
mutismo". Ad un tratto l' eroina fa un improvviso scarto all' indietro che
coglie di sorpresa il robot, che così non nota la raffica di Fluido Zero che la
centra in pieno. Wasp si volta verso il Fante di Cuori e con un muto ok si
complimenta per il suo ottimo gioco di squadra.
Songbird e Capitan America attaccano all' unisono 'Wonder Man', il quale,
diversamente dagli altri suoi insoliti alleati, non ha una replica efficace del
potere ionico del vero Simon, anche se i suoi pugni fanno comunque molto male.
Perciò, quando Jeff Mace lo distrae centrandolo col suo scudo alla testa, Songbird
concentra su di lui la furia del suo grido sonico... e non solo. Ed in pochi
secondi il corpo del robot viene fuso.
Rimane solo Visione, che oppone una strenua resistenza, soprattutto di fronte
al suo simile: si può dire siano fratelli gemelli. Improvvisamente, però, il
corpo robotico del finto Visione si... contorce, come in preda a spasmi di
dolore. Infine esplode, la sabbia che si propaga dal suo corpo. "Sì!"
esclama William Baker riformandosi "Sono riuscito ad infilarmi dentro di
lui e a fotterlo!".
"Ottimo lavoro, Uomo Sabbia" dice Wasp "Davvero un gioco di
squadra esemplare, siamo...".
"Assassini!" urla in quel momento una voce davanti a loro, la voce di
Alkhema, anch' essa sbucata come dal nulla "Siete dei barbari assassini.
Avete ucciso i miei figli e per questo ve la farò pagare cara!".
Capitolo
Secondo
FIGLIO
Quartier generale
dei Vendicatori della Costa Ovest. Qualche tempo prima.
"Hai mai pensato
di avere dei figli, Clint?" chiede Barbara Morse.
L' arciere sgrana gli occhi:"Figli?".
"Sì, hai capito bene. Sai, con questa insolita pace che è regnata durante
la cosiddetta Crociata dell' Infinito, ho riflettuto molto: ti confesso che,
dopo tutto quello che abbiamo passato in questi anni, non mi dispiacerebbe
allontanarmi da questa vita, costruirmi una... famiglia. Piacerebbe anche a
te?".
Occhio di Falco ci pensa un attimo, poi risponde:"Sì, accanto a te mi
piacerebbe moltissimo".
"Non c'è niente che più desideri che avere dei figli" conclude
Barbara.
Slorenia. Ora.
"Assassini! Avete
ucciso i miei figli e per questo ve la farò pagare cara!" urla Alkhema.
"Tu non farai proprio nulla" dice Occhio di Falco avanzando "Non
infangherai più la memoria di una straordinaria donna". Nell' arco Clint
ha incoccato una freccia particolare, dono speciale di Pantera Nera durante l'
ultima visita dell' arciere in Wakanda. Una freccia al vibranio. È stata Wasp a richiederla, sapeva
che un giorno non lontano sarebbe servita.
"Intendi forse la memoria di questa donna?". Il tono di Alkhema
cambia, diventa più suadente. E cambia anche la sua voce, ora è quella di
Barbara Morse!
E Clint Barton si blocca sul posto: nessun uomo ha la possibilità di risentire
la voce della propria moglie perduta, se non grazie a frammenti di passato che
con la tecnologia moderna assumono in quest' epoca le forme più svariate. Ma
sono eventi già vissuti, che non possono darti nulla se non acuire il tuo dolore.
Queste invece sono parole nuove, che danno all' arciere un falso sentimento: la
speranza. Poiché oggi il fantasma di sua moglie non è più tale.
"Dai, tira quella dannata freccia" lo esorta Capitan America, ma
Clint non gli presta ascolto.
"Ti ritieni invincibile, superiore a noi, vero Alkhema?" interviene
allora Scarlet.
"Certo: io non uccido un mio simile, un mio figlio. Voi umani sì. Siete la
razza più abietta che abbia mai solcato questo pianeta. Voglio eliminare gli
inferiori, il cancro di questo mondo, per dar vita ad una razza migliore".
"Queste stesse parole le pronunciava un tizio brutto e mingherlino tanti
decenni fa. Forse non sei così superiore a noi come credi".
"Pensala come vuoi: sei figlia di un infame ebreo dopotutto".
"E poi hai un punto debole".
"I tuoi poteri magici non possono farmi più nulla: in questo tempo ho
trovato accorgimenti contro di essi".
"Contro i miei vecchi poteri, sì. Ma i nuovi...". Dunque Wanda si
volta verso i suoi compagni di squadra:"Potete colpirla ora, ragazzi: ho
indebolito la sua corazza".
Detto fatto: l' unione combinata dei poteri e delle capacità di tutti i
presenti, Clint Barton escluso, dà vita ad una sorta di immenso raggio
energetico che centra in pieno Alkhema. E la manda in mille pezzi.
Olympia.
"Un nostro
simile?" esclama sbigottito Ikaris "Ne sei sicura?".
"Sicurissima" risponde Sersi "Su certe cose non ci si sbaglia
mai".
Il leader degli Eterni cammina con passo ansioso su e giù per la stanza, poi si
ferma e si rivolge nuovamente a Sersi:"È una notizia che mi allieta per
più di un motivo. Senti anche tu come l' arrivo di una grande minaccia? Un
grande conflitto?".
"Sì" risponde l' Eterna "I miei sogni sono molto turbati
ultimamente".
"Sono certo, lo sento dentro di me, che ha a che fare con Ghaur e i
Devianti: sarà l' ultimo atto della nostra lotta secolare".
"Ma li abbiamo battuti diverse volte...".
"Sersi, considera questo: sai quanti siamo rimasti ad Olympia? Sei: tu,
io, Arex, Thena, Phastos e Sprite. Alcuni come Makkari non si vedono da tempo,
altri come Zuras e mio padre Virako sono irreperibili, altri infine come il
valoroso Gilgamesh sono... morti. Parola un po' insolita se applicata a noi. I
Devianti, invece, anche se ultimamente hanno dovuto subire gravi perdite, sono
molti di più. Ironico pensare che i nostri più grandi avversari abbiano
coltivato un ideale che a noi manca da secoli: l' unione".
"E cosa potremo fare allora contro di loro?".
"Credo che la risposta sia una sola: dovremo richiamare l'
Uni-Cervello!".
Slorenia.
"Come dicevo
prima" afferma Wasp "Ottimo lavoro di squadra. Ora non dobbiamo fare
altro che togliere loro l' Imperativo Ultron e...".
"Fermi tutti!" intima in quel momento una voce possente. Quella di
Dum Dum Dugan. Accanto a lui un manipolo di agenti SHIELD ed un altro giovane ragazzo
che gli somiglia. "Cosa ci fate qui?".
"Dove sta scritto che dobbiamo rendervi conto di tutti i nostri
spostamenti?" domanda piccato Wonder Man.
Dugan non sa cosa rispondere, dunque prosegue:"In ogni caso siamo qui
dietro mandato dell' ONU: dobbiamo prendere in consegna Alkhema".
"Dugan, no, cazzo!" impreca Wasp.
Una simile parola pronunciata da una persona solitamente compita e a modo come
Janet Van Dyne turba l' anziano soldato, che allontana lo sguardo da lei e si
rivolge ai suoi uomini:"Forza, raccogliete tutto".
"E se noi non fossimo d' accordo?" esclama con tono minaccioso l'
Uomo Sabbia.
"Cosa significa tutto questo?".
"Niente, non significa niente" dice Wasp frapponendosi tra i due
"Comunque, Dugan, tu stesso hai detto che siete qui unicamente per
Alkhema. Dunque tutto ciò che non riguarda lei... non vi appartiene".
"Cosa? Ma non potete!".
"Protesta pure davanti al Consiglio di Sicurezza, vediamo chi avrà
ragione. Scarlet, raccogli i resti degli altri robot. E mi raccomando, lascia
tutta quanta Alkhema nelle loro mani, non vogliamo di certo guai con lo
SHIELD".
Terminata l' opera, i Vendicatori si apprestano ad uscire dal rifugio sotto le
macerie, ma prima Jan ha un' altra cosa da dire:"Comunque i miei
complimenti, Dugan: probabilmente lo SHIELD sapeva già di questo posto, ma ha
avuto paura di intervenire ed ha aspettato i pezzi grossi per fare il suo
consueto lavoro sporco. Ecco il grande scudo dell' umanità di Nick Fury".
"E tu, Cap, non dici niente?" ribatte Dum Dum.
"Ho visto anche troppo marcio per questa giornata" replica seccamente
Jeff Mace.
Una volta che gli eroi sono usciti, il giovane si avvicina a Dugan:"Nonno,
ma chi si credono di essere? Come si permettono di trattarci così?".
"Timothy, hai osservato bene il loro sguardo?".
"Lo sguardo?".
"Esatto: ho incontrato molte persone nella mia lunga vita. Ma uno sguardo
duro, deciso ed implacabile come quello che ho notato nei Vendicatori non l' avevo
mai visto prima. Dio ci perdoni se mai noi dello SHIELD dovessimo
affrontarli".
"Perché?".
"Perché verremmo sbaragliati".
Lemuria.
Seduto sul suo scranno
infranto, l' Alto Sacerdote Ghaur medita sulle recenti, tragiche sconfitte: da
quando assorbì il potere del Celestiale Dormiente, passando per quando tentò di
evocare Set il dio serpente, fino all' ultima batosta su Olympia. E gli Eterni,
la vera razza impura, ci sono ancora: uno dei tanti errori dei dannati
Celestiali, atroci creatori e distruttori al tempo stesso della sua genia.
Ricorda spesso quel giorno, e come non potrebbe? Vede il Celestiale Nero che
uccide centinaia di suoi simili e lui che può solo osservare il massacro. Anche
se Lemuria è stata ricostruita da allora, la ferita rimane. E non si rimarginerà
mai.
"Cosa ci rimane, Kro?" chiede al suo un tempo fidato generale
"Siamo rimasti solamente in 137 e ci avviamo inesorabilmente verso l'
estinzione. Ormai anche la vendetta mi appare futile".
In sostituzione di Kro, arriva un' altra voce:"Le cose possono
cambiare".
"Chi sei tu?" domanda il generale Deviante "No, aspetta, ti
riconosco: sei la Deviante di nome Ereshkigal!".
"Alla fine sono tornata tra la mia gente".
"Per quale motivo?" chiede Ghaur.
"Abbiamo un obiettivo in comune, Alto Sacerdote" risponde Ereshkigal
"Gli Eterni. E nei miei viaggi dimensionali ho scoperto una cosa molto
interessante".
"Sarebbe a dire?".
"L' arma che li annienterà definitivamente".
Slorenia.
Usciti all' esterno, i
Vendicatori scaricano le loro tensioni.
"Simon" dice Wasp "Che ti è preso? Sembravi fuori di te, durante
la battaglia".
"Sto bene, Jan, davvero. Tutta questa vicenda mi ha... colpito
personalmente, certamente tu capirai".
L' eroina non può ribattere poichè la sua attenzione viene in quel momento
attirata da quanto sta accadendo davanti a lei.
"Si può sapere perchè non hai tirato quella freccia?" sbotta Capitan
America.
"La voce di quel robot" spiega Occhio di Falco "Era quella di
mia moglie".
"Sì, ma cosa vuol dire? Mica...".
Clint allora dà uno spintone a Mace, facendolo ruzzolare a terra:"Mia moglie
è morta!" urla "Hai capito, ora?".
Songbird si frappone tra i due:"Clint, calmati. E tu, Cap, piantala di
fare il saccente come il tuo predecessore".
"Smettetela tutti quanti!" interviene Wasp "Capisco che, per
come sono andate le cose, possiate sentirvi frustrati, ma scaricare la tensione
tra di noi non ci aiuterà di certo. E comunque la domanda di Capitan America
era più che legittima. Occhio di Falco, non voglio più vederti esitare in quel
modo, stavolta ci è andata bene, ma la prossima uno di noi potrebbe rimanere
ferito".
"Ma...".
"Niente ma. E ora, Scarlet...".
"Jan?".
"Sì, Visione, cosa c'è?".
"Tra la concitazione della battaglia e quel che ne è seguito nessuno di
noi se n'è accorto, ma manca il robot replicante di Henry Pym!".
Wasp rimane pensierosa per qualche secondo, poi dice:"Ho come l'
impressione che Hank stia per venire a trovarci".
Da qualche parte.
Ha osservato tutto, in
silenzio come sempre: ha visto i suoi fratelli e sua... madre distrutti da
quegli strani esseri. Non è intervenuto, non aveva alcuna intenzione di farlo.
Quello che è accaduto è una cosa di poco conto, farsi coinvolgere in una simile
baruffa non si addice ad una personalità superiore quale è la sua. Lui ha
individuato il male nei suoi fratelli, l' ha estirpato e loro come lo
ricambiano? Facendo la guerra. Non meritano più le sue attenzioni.
Ora deve dedicarsi alla sua ultima e più importante missione prima di dar vita
ad una nuova razza. Entrerà nella storia, deve darsi un nome, non è un semplice
replicante di Henry Pym: nei suoi database ne trova uno adatto. Adam. Il primo
di molti.
Palazzo dei
Vendicatori.
"Ragazzi"
esclama Giant-Man "Questo vostro teletrasporto è davvero fenomenale. Posso
esaminarlo?".
"Magari un altro giorno, Hank" ribatte Janet Van Dyne "Ora ci
sono questioni più pressanti. Mentre ti contattavamo, un tuo... collega ha
effettuato un esame preliminare".
"Anche se, a dire il vero" afferma la persona in questione "Non
ho scoperto nulla. Ciao, Hank".
"Ciao, Scott... esimio collega. Cosa intendi esattamente con nulla?".
"Ho rinverdito i vecchi fasti di quando tu entrasti nel corpo di Visione.
Mi sono rimpicciolito per vedere di scovare nei resti di quei robot quello che
viene definito Imperativo Ultron, ma non ne ho trovato traccia".
Il volto di Giant-Man si rabbuia:"Ultron, eh? Alla fine si ritorna sempre
a lui, al mio 'figlio' assassino".
"Ma stavolta è diverso, Hank" dice Wasp "Stavolta abbiamo
individuato il suo punto più debole. Se lo SHIELD non si fosse messo di mezzo
ora non dovremmo più preoccuparcene".
"Mi sembri un po' troppo ottimista, Jan".
"È il mio peggior difetto, Hank" ribatte lei con tono
apparentemente piccato.
Pym osserva intensamente il volto di lei, poi annuisce:"Mettiamoci al
lavoro".
Alcune ore dopo arriva il responso dallo scienziato:"Confermo l'
impressione iniziale di Ant-Man: stando a quanto riferitomi da Visione ed
analizzando i diagrammi di Jocasta, posso affermare con certezza che in questi
robot non vi è alcuna traccia del cosiddetto Imperativo Ultron".
"Ma come è possibile questo?" chiede Occhio di Falco "Ultron ha
commesso un errore così madornale?".
"No, non è da lui" risponde Pym "Piuttosto una teoria ce l' ho
e... mi intriga e terrorizza al tempo stesso. Vedete questi mini-cd? Al loro
interno vi sono i nostri schemi mentali. Ultron ha creato la sua progenie, ma
facendo leva sui nostri peggiori istinti".
"Quegli istinti che mi portarono a voler dominare il mondo" dice
Visione.
"A me ad entrare nei Signori del Male" gli fa eco Simon Williams.
"Che mi fecero diventare Scarlet Nera" conclude Wanda Maximoff.
Jan non dice niente per non turbare ulteriormente l' atmosfera: ma lei sa,
tutti sanno, che la sua replicante è stata forgiata sul suo senso di
frustrazione e rabbia che provava al tempo in cui Hank la picchiava.
"Sono composti di un materiale ultraresistente" continua Giant-Man
"Tanto che hanno assorbito l' impatto dell' energia ionica e del Fluido
Zero. A parte questo, comunque, come mi avete riferito c'è un robot ancora in
libertà, il mio sosia metallico. Ecco, chiunque di voi sa che ho una
personalità molto... particolare".
"Spiegati meglio, Hank" esclama Wasp "Cosa può essere
accaduto?".
"Chiaramente Ultron non avrebbe sprecato tante forze per creare una sua
copia. No, io lo conosco bene: ha voluto fare quello che io volevo fare con
lui. Dare vita ad una nuova razza. E per questo ha modellato il primo della
specie, il suo Adamo, sulle fattezze di suo padre, in tutto e per tutto. Con
noi gli psicanalisti farebbero faville. Ma a mio avviso 'Adamo' ha rinnegato il
suo Dio".
"Intendi dire che sarebbe stato lui ad annullare nei suoi fratelli l'
Imperativo?" chiede una stupefatta Jan. Hank annuisce. La donna si passa
una mano sulla fronte:"Sempre più pazzesco".
In quel momento Scott Lang entra nella stanza:"Gente, alla televisione c'è
qualcosa che secondo me dovreste vedere".
I Vendicatori si recano davanti allo schermo, occupato dal volto di una
giornalista a loro nota:"... McLaren, eccezionalmente in diretta da
Bruxelles. La notizia era trapelata qualche ora fa, ma adesso ha trovato conferma:
la robot senziente di nome Alkhema è stata catturata in seguito ad una
brillante operazione di un reparto speciale delle forze di pace ONU".
"Quelli dello SHIELD... che fottuti bugiardi" commenta Wonder Man.
"La notizia è ancora più importante" continua la McLaren "Se si
considera che Alkhema è ritenuta una complice di Ultron, colui che tempo fa
sterminò l' intera popolazione della Slorenia. Ora verrà trasferita al
tribunale penale internazionale dell' Aja, dove verrà giudicata".
"Giudicata?" si domanda Songbird "E per cosa?".
"Sai" spiega Occhio di Falco "Se la si considera un pezzo di
metallo è più facile... condannarla a morte".
"Ma secondo te, Clint, è un essere vivente come noi? Ti prego, non
arrabbiarti e rispondimi con sincerità".
L' arciere ciondola la testa con fare pensieroso:"Mi sono posto mille
volte questa domanda, non sono mai riuscito a darmi una risposta". Ma
dovrà trovarla al più presto, non può più vivere perseguitato da un' ombra, lo
deve se non a sé stesso quantomeno a Belinda.
"È un dilemma che presto anche noi dovremo affrontare" fa
notare Wasp "Quando dovremo decidere se distruggere o meno quei mini-cd
con i nostri schemi mentali. Rechiamoci comunque a l' Aja, per... tenere d'
occhio la situazione".
"Io purtroppo devo lasciarvi" annuncia Ant-Man "Sharon si
preoccupa se ritardo a casa. Comunque, quando avrete bisogno di me, sapete dove
trovarmi".
"Buon ritorno in Wakanda" lo saluta Scarlet agitando le sue mani per
il teletrasporto "E salutaci Pantera Nera quando lo vedi".
Congedato Lang, Jan dice:"Voglio evitare ogni problema chiamando un
ulteriore pezzo da novanta: Thunderstrike".
"Secondo voi si sta ambientando?" chiede Melissa.
"Tutti saremmo sconvolti se fossimo al suo posto, ma a me pare si stia
impegnando. Ora, però, abbiamo un altro problema di cui occuparci".
Da qualche parte.
Deve estirpare il male,
ma per far ciò dovrà ricrearlo: quale sublime ironia. Sua madre non ha voluto
essere liberata da esso e per questo dovrà pagare. Non sarà una cosa semplice,
ma alla fine ce la farà. Così per svariate ore Adam lavora incessantemente,
ridando vita a ciò che deve annientare, con tanto di tumore maligno
incorporato. Finché un rozzo modello di robot dalla testa tristemente nota, un
ghigno stampato sulla sua bocca, è davanti a lui. Così Adam attende, attende,
attende. Fino a quando la testa non inizia ad animarsi, a risplendere di
rinnovata luce.
Ed il Male cammina ancora sulla Terra:"Ultron è tornato!".
Capitolo
Terzo
PADRE
Montagne Pocono.
Qualche giorno dopo il matrimonio.
"Avrei voluto
conoscere meglio i miei genitori" afferma Clint Barton "Purtroppo
morirono in un incidente stradale quando ero ancora un bambino. Spesso mi
chiedo come sarebbe stata la mia vita se fosse andata diversamente, mi chiedo
cosa avrei perso e cosa avrei guadagnato".
"Le nostre storie sono molto simili, Clint" dice Barbara Morse
"Anch' io ho perso i miei genitori quando ero piccola. Forse era destino
che le nostre strade si incrociassero: rimarremo per sempre uniti".
Da qualche parte il
Male si manifesta ancora.
"Ultron è
tornato!" annuncia il letale robot "Ma chi... Ah, anche se ti vedo
per la prima volta ti riconosco subito. Sei uno dei miei figli, il mio piccolo
'Hank'. Ma... Ma come mai mi ritrovo bloccato in questo corpo scalcinato che
non ha neanche le gambe? Chi ha inserito l' Imperativo Ultron qui
dentro?". In quel momento gli occhi del robot mandano un bagliore che in
un corpo umano esprimerebbe un profondo stupore. "Sei stato, tu, Hank?
Non... non avrei mai pensato... Che ne è stato dell' Imperativo? E dei tuoi
altri fratelli?".
Adam scuote la testa.
"Non ci sono più? Chi è stato?".
Adam prende da un tavolo lì vicino la fotografia di una celebre scultura di
Alicia Masters. Stavolta ciò che passa negli occhi metallici di Ultron è un
lampo di rabbia:"Certo, dovevo aspettarmelo, sono stati loro. Padre mio,
non credere, sono ancora qui e presto verrò a strozzarti".
In quel momento Adam afferra un altro foglio presente sul tavolo, è un articolo
tratto da un sito Internet che riporta quanto accaduto ad Alkhema.
"Non posso dire di essere dispiaciuto" commenta Ultron.
Allora Adam tocca la testa del robot, poi indica nuovamente Alkhema.
Dopo qualche secondo Ultron esclama:"Sì, ho capito cosa intendi. E devo
dire che la tua idea mi intriga molto. Puoi aiutarmi?".
Adam annuisce.
"Sei la mia migliore creazione, perchè non parli?" chiede Ultron.
Palazzo dei
Vendicatori.
"Tony, ti
sconsiglio vivamente di venire con noi a L' Aja" dice Wasp.
"E perchè mai, Jan? Devo comunque recarmi in Olanda per concludere alcuni
affari con delle aziende locali. Inoltre conosco qualche componente del Tribunale
Internazionale, potrò farvi accedere senza troppi problemi e scomode
domande".
"Il fatto è che io ti conosco bene, amico mio, e so che ti porterai dietro
una valigetta di troppo. I dottori hanno detto che devi riguardare la salute
del tuo cuore ed essere Iron Man non ti giova di certo. Già hai rischiato molto
recandoti in Molavia*".
* V. Fantastici Quattro 22/25
"Credi che non
abbia a cuore la mia salute, Jan? Non sono più il playboy scavezzacollo di un
tempo, oggi ho anche una figlia a cui badare e a cui tengo molto. Io verrò con
voi perchè credo sia mio diritto esserci: ero anch' io presente dopo il
massacro in Slorenia e se Alkhema può aiutarci in qualche modo a debellare
Ultron... allora niente mi fermerà!".
Wasp non osa ribattere e così annuisce, poi dice:"Sai, Tony, probabilmente
è iniziato tutto da lì, da quel tremendo sterminio. Noi lo abbiamo potuto solo
osservare, impotenti. E gli eventi successivi non hanno fatto altro che farci
attuare più in fretta questo cambiamento: ma penso sempre che potremmo fare di
più per la Slorenia".
"Ma cosa? Anche se Scarlet la rimettesse in piedi cosa otterremmo?".
"Dovremo renderla una nazione simbolo".
Il discorso viene interrotto dall' arrivo di Thunderstrike:"Scusate se vi
disturbo, ma ho una questione importante di cui discutere".
"Dicci pure, Eric... volevo dire Thunderstrike" si corregge Wasp.
"Ecco, la questione è proprio questa: la vita che non ho mai avuto di Eric
Masterson. Ed i suoi strascichi. Sono stato... Masterson è stato marito e
padre, voleva molto bene a suo figlio ed era ancora innamorato della sua ex
moglie. Ed io sento di provare questi stessi sentimenti per quelle persone, che
però non ho mai conosciuto in vita mia. Non so cosa fare".
Wasp si avvicina al sostituto del dio del tuono:"Sì, ero consapevole che
questo problema si sarebbe presentato. Posso darti il mio parere, anche se non
sarà molto piacevole". Thunderstrike annuisce. "Non devi vedere
quelle persone: hanno già sofferto troppo e si corre il rischio di acuire
ulteriormente il loro dolore. Perchè tu non potresti sostituire il padre ed il
marito che Masterson era, devi accettare il fatto che sei un' altra persona.
Inoltre l' ex moglie di Eric si è risposata, insomma, si rischia di rovinare
ben più di una vita".
Thunderstrike annuisce nuovamente:"Disgraziatamente è la stessa
conclusione cui sono giunto anch' io".
Lemuria.
"L'
Anti-Cervello" esclama Ghaur pensieroso "Ho già tentato di crearne
uno tempo fa*".
* V. Uomo Ragno Deluxe 40/42
"Ma con i mezzi
sbagliati" spiega Ereshkigal "La tecnica di unione mentale che ho
appreso in un' altra dimensione, invece, comporta l' impegno da parte di tutti
i Devianti".
"E la scintilla che darebbe vita a questa unione quale sarebbe?"
chiede il generale Kro.
"L' odio comune verso gli Eterni".
"Eccellente davvero" commenta Ghaur "Così potrò rivalermi anche
su Ransak il traditore, loro ospite".
"E per lui ho una sorpresa speciale". La Deviante apre un portale
davanti a sé e ne esce pochi secondi dopo trascinando con una catena un Karkas
con lo sguardo perso nel vuoto.
"Dove l' hai trovato?" chiede Kro.
"Al largo delle coste africane, c' era giunto chissà come".
"Apocalisse l' aveva mutato, ma ora pare tornato alla consueta pigmentazione
rossa. Cosa gli è successo? Non sembra affatto in sé".
"L' Africa mi ha dato in dono anche un congegno particolare: l' ho trovato
in Mali ed è un dispositivo per il controllo mentale, l' ho sottratto al suo
possessore, un tizio col volto tutto pieno di cicatrici, senza che lui se ne
accorgesse. Un congegno molto sofisticato, devo ammettere. L' ho impiantato
nella spina dorsale di Karkas in modo che qualsiasi tentativo di estrarlo o
distruggerlo lo ucciderà. Grazie ad esso obbedisce inoltre a ogni mio ordine,
incondizionatamente".
"Un trattamento a mio avviso troppo brutale".
"Per nulla, Kro" interviene Ghaur "Questo gigante rosso
rinnegato della nostra razza si è meritato il suo destino. Molto bene,
Ereshkigal, ti sei guadagnata la mia fiducia; ci vorrà molto per dare vita all'
Anti-Cervello?".
"Meno di quanto pensi" risponde la Deviante.
Giant-Man e Wasp. Hank
Pym e Janet Van Dyne. Un tempo erano la coppia più unita di questo mondo. Poi
hanno avuto delle traversie, capaci di piegare l' animo di chiunque. Ora sono
separati, ma la vita che conducono li porta spesso a rivedersi, ad incontrarsi,
a mettere a confronto i loro modi di agire. Sono due persone entrambe
profondamente cambiate: il primo è un insigne scienziato con tuttavia forti
problemi di personalità, la seconda è un ex svampita le cui drammatiche
esperienze di vita l' hanno fortificata. Dai vestiti ed il trucco, a leader dei
Vendicatori. Un bel balzo in avanti. Entrambi ora portano avanti separatamente
un loro discorso: chissà come andrà a finire? Chissà se si incontreranno
nuovamente in futuro?
Palazzo dei
Vendicatori.
"Jack"
annuncia Photon "Stiamo ricevendo un messaggio subspaziale. A quanto pare
sembra indirizzato proprio a te".
Un momento che il Fante di Cuori aspettava da molto tempo, forse ora può
rimediare ad un suo errore. Ma prima si rivolge a Monica:"Ho sentito che
hai appena sostenuto una dura battaglia. Come ti senti?".
"Bene. Hai forse paura che i miei poteri inizino di nuovo a fare
follie?".
Jack sorride:"Speriamo proprio di no: secondo il regolamento non posso
essere posseduto da una bella donna più di una volta".
Monica ricambia il sorriso:"Sono felice che tu stia divenendo meno
introverso di come eri prima: stare in questo gruppo ti ha sicuramente
giovato".
"Ha giovato a tutti noi" conclude il Fante recandosi davanti ad un
ampio schermo, che subito dopo gli rimanda l' immagine di un volto familiare.
"Felice di rivederti, Kaina. Com'è andata la tua missione su
Contraxia?".
"Secondo le tue aspettative, Jack. Abbiamo ciò che volevi... ciò che il
tuo gruppo voleva". Il volto della donna non esprime affatto una piena
felicità, anzi, sembra molto depresso.
Un particolare che non sfugge all' eroe:"Kaina, quando ci rivedremo
dovremo discutere a lungo. Di noi due e... del nostro rapporto".
"Non attendo altro".
Whisper Hills.
"E torna a
trovarci uno di questi giorni" si raccomanda Iskelior "Qui è un vero
mortorio".
"Lo farò" risponde Scarlet. La donna sta per andarsene quando nota
librato in aria il Dr. Strange, il volto pensieroso e forse turbato. Dunque
anche lei si alza in aria, fino a raggiungerlo:"Qualcosa ti angustia,
Stephen?".
L' ex Mago Supremo la fissa:"Più che angustiato... grandemente sorpreso.
L' aura mistica che emani, Scarlet, è qualcosa di fenomenale. Posso effettuare una
sonda magica?". Lei annuisce. Strange si concentra ed un' aura cremisi
avvolge i due. La procedura dura alcuni minuti, al termine della quale Strange
non nasconde una certa fatica.
"Allora?" chiede Wanda Maximoff.
"Confermo la mia impressione iniziale" risponde Strange "Una
immensa energia. Ma colei che la possiede è una persona degna".
Scarlet sorride:"Mi fa piacere sentirlo: col tempo riesco a gestirla
sempre meglio. Cioè, voglio dire, fino ad alcuni mesi fa ero solo una tizia che
alterava le probabilità attorno al mio corpo. Ora invece... Oh, scusami, ma si
è fatto davvero tardi: devo proprio andare".
Wanda si allontana. E il volto di Strange torna ad essere turbato: c'è qualcosa
in quella donna, qualcosa che non gli è sfuggito. Non è pericoloso, solo...
immensamente potente. E non è di questo mondo.
Ristorante Palmer.
"Devo partire per
un po', Belinda" annuncia Occhio di Falco.
"Come spesso accade" ribatte la donna.
"Stavolta è diverso, te lo assicuro: quando tornerò mi sarò deciso, avrò
preso una decisione definitiva sulla nostra relazione. Ti chiedo solo di
aspettare".
"Non sarà facile, ma attenderò. Da cosa è dettata questa tua
decisione?".
"Dal fatto che sto per affrontare per l' ultima volta i miei
fantasmi".
Olympia.
"L' hai
trovata?" chiede Ikaris.
"No, è partita per una missione personale" risponde Sersi "Però
posso raggiungerla...".
Il leader degli Eterni scuote la testa:"No, rivelarle la verità e
fargliela accettare impiegherebbe troppo tempo e la sua esitazione potrebbe
limitare l' Uni-Cervello. L' unica è tentare di convincere mio padre Virako,
credo di aver individuato il luogo in cui si è rifugiato. Nel
frattempo...". Ikaris si rivolge agli altri Eterni Arex, Phastos, Sprite e
Thena:"Preparatevi: stiamo per affrontare la nostra più difficile
battaglia".
Aja.
I sei Vendicatori
presenti, ovvero Wasp, Tony Stark, Scarlet, Occhio di Falco, Capitan America e
Thunderstrike, prendono posto nei seggi loro riservati. Alcuni sono in abiti
civili, altri nei loro consueti costumi: un' accozzaglia di colori decisamente
insolita in questo luogo.
"Come mai Simon non è venuto?" chiede Wanda Maximoff.
"Gli ho imposto di rimanere alla base" spiega Janet Van Dyne
"Quel suo scatto d' ira di ieri non mi è piaciuto affatto. Un periodo di
riposo male non gli farà".
Contemporaneamente Jeff Mace si siede a fianco di Clint Barton:"Senti, mi
dispiace davvero per quanto accaduto a tua moglie, ma il tuo comportamento in
Slorenia è stato esagerato".
L' arciere lo fissa in volto e annuisce:"Sì, hai ragione, inutile negarlo.
Solo che, veramente, tu non puoi capire il dolore che ho dovuto sopportare e la
fatica che ho fatto per risalire".
"Beh, ecco...". Per un attimo Capitan America è tentato di accennare
alla scomparsa di sua sorella Roberta, poi desiste e dice altro:"Sì, certi
dolori possono segnarti". Svantaggio di un' identità segreta: parziale
assenza di comunicazione. Eppure, coi mezzi a loro disposizione, i Vendicatori
potrebbero dargli un grande aiuto nel ritrovare la cara Robyn. Dove sarà mai
finita? Dannato orgoglio.
Dopo circa mezz' ora ha inizio l' udienza più insolita che questo tribunale
abbia mai vissuto. Teoricamente ha solo valore conoscitivo, ma nessuno prova a
negare la sua importanza. A presiederla il giudice più esperto, l' italiano
Fulvio Santini. Prende posto sul suo scranno ed inizia:"Devo dire che
nella mia vita ultrasessantenne ne ho viste di tutti i colori, ma questa le
batte tutte. Il corpo, se così possiamo definirlo, che vedete qui accanto a me
appartiene all' essere noto come Alkhema, la quale secondo svariate fonti
sarebbe stata una delle complici di Ultron nel massacro degli Sloreni. Ora, a
detta di molti, questa Alkhema è solo un vuoto involucro e dunque non ci
sarebbe alcun problema a 'mandarla al macero'. D' altro canto, però, c'è l'
esigenza di ottenere da lei preziose informazioni perchè Ultron venga trovato e
ci si accerti definitivamente che sia stato totalmente annientato. A tal
proposito chiede la parola Anthony Stark, in rappresentanza del gruppo dei
Vendicatori, i quali ben conoscono i due soggetti in questione. Prego, Mr.
Stark, a lei la parola".
"La ringrazio, giudice Santini" dice l' industriale alzandosi dal suo
posto "Vede, allo stato attuale Ultron può ritornare in un solo modo,
grazie ad un bug quasi invisibile, ma non irrintracciabile: viene definito
Imperativo Ultron. I Vendicatori hanno provveduto già ad eliminarlo dalla quasi
totalità delle creature robotiche da lui ideate, all' appello manca solo
Alkhema: il problema sarebbe già stato risolto se lo SHIELD non ci avesse messo
i bastoni tra le ruote. Tra l' altro per questa imperdonabile ingerenza abbiamo
già sporto protesta al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In ogni
caso, giudice Santini, ciò che le chiediamo è che ci faccia portare a termine
il nostro lavoro e cancellare Ultron dall' esistenza".
"E di Alkhema cosa fareste?".
"Pensavamo ad un ricondizionamento...". In quel preciso istante Tony
Stark si blocca, ammutolito di fronte a quanto sta osservando. La stessa cosa
può dirsi per gli altri Vendicatori.
Gli occhi di Alkhema si sono accesi ed irradiano una luce spettrale, poi, come
se obbedissero ad un suo comando mentale, tutte le altre parti del suo corpo si
ricompongono e vanno a posizionarsi sotto la sua testa. Il tutto è durato
pochissimi secondi, ma il tempo pareva essersi bloccato per tutti. Infine
Alkhema si alza e parla, ma ovviamente la voce appartiene a qualcun
altro:"La mia opera di sterminio può finalmente riprendere! E sono felice
di cominciare proprio da voi, Vendicatori!".
Jeff Mace sente per un attimo un brivido percorrere il suo corpo, un brivido
che può essere associato ad una sola sensazione: la paura. Si domanda se uscirà
vivo da questa esperienza.
Lo spettro finora aleggiante di Ultron si è alfine manifestato nella maniera
più prevedibile e sconvolgente al tempo stesso. Ed il peggio deve ancora
arrivare.
Capitolo
Quarto
MOGLIE
Alcuni anni fa.
"Fermati. Ehi, ti
ho detto fermati, Occhio di Falco" intima Mimo "Cosa sei diventato,
sordo forse?".
Quando l' arciere non le risponde capisce che la sua è stata una frase di
pessimo gusto:"Oh, mio Dio, scusami. Non avevo idea che dopo lo scontro
con Crossfire...".
Ma Clint la zittisce prendendole le mani e chiedendole:"Vuoi
sposarmi?".
Barbara Morse rimane attonita ed in silenzio di fronte a questa richiesta per
svariati secondi, poi annuisce decisa.
"Il nostro rapporto" dice Clint Barton "Durerà per sempre. Non
ci diremo mai addio".
L'Aja. Oggi.
"La mia opera di
sterminio può finalmente riprendere!" annuncia trionfante Ultron, che ora
controlla il corpo di Alkhema "E sono felice di cominciare proprio da voi,
Vendicatori!".
"Santo cielo" esclama Thunderstrike "Come se tutta questa follia
non fosse sufficiente, dobbiamo anche affrontare il primo robot transessuale
della storia".
"C'è poco da scherzare" dice Wasp "Cap, porta al sicuro il
giudice Santini e gli altri civili".
Ultron, però, pare non voler dar loro il tempo di fare ciò e così balza contro
il giudice, tuttavia viene temporaneamente bloccato da una freccia adesiva di
Occhio di Falco. Tempo che serve a Jeff Mace per riaversi dal terrore che l'
aveva colto quando aveva visto riemergere Ultron e portare in salvo i presenti.
"Con voi eroi non ci si può mai..." inizia Ultron, che poi si mette
le mani sulla testa, come se una fitta la stesse attraversando. "Via da
me!" urla, ma subito dopo un' altra voce prende il sopravvento, quella di
Alkhema! "Non ti prenderai più gioco di me, Ultron!". Ma rapidamente
come era apparsa, scompare.
Tanto basta, però, perchè i Vendicatori trovino più fiducia in loro
stessi:"Facciamola finita una volta per tutte!" incita Wasp.
Grecia.
"Devi capire,
padre" afferma Ikaris "Che la situazione attuale potrebbe
compromettersi ancora di più. Perciò è necessario l' aiuto di tutti".
Ma Virako scuote nettamente la testa:"No, figliolo, la mia decisione non
cambia: non mi riconosco più nell' Olympia da te governata, è cambiata troppo e
secondo me in peggio. Guarda cosa sono riuscito a fare da solo, ho ritrovato
due Eterni dispersi, Dafne e Mirone. Sto portando avanti quel sogno di unione che
tu ti ostini a non perseguire".
"Quel sogno tra poco potrebbe non esistere più per colpa dei
Devianti".
"La soluzione è semplice: basta sterminarli tutti".
Ikaris china sconsolato il capo:"D' accordo, padre, ho capito che non c'è
verso alcuno di farti cambiare idea. Ma spero che tu ti penta presto delle tue
decisioni". Il leader degli Eterni si alza in volo, ma Virako ha già
girato lo sguardo.
Soho.
Marcy Steele si sveglia
di soprassalto, trattenendo a fatica un nome, un nome che pensava di non dover
più pronunciare. Eric. La donna si volta dall' altra parte del letto per
osservare Bobby, suo marito, che dorme placidamente. Si riadagia allora anche
lei, ma fatica a riprendere sonno, immagini continue del suo passato, della sua
vita con Eric, che la tormentano. Decide dunque di alzarsi e di andare in
cucina, un impulso irresistibile che la guida verso il televisore. Lo accende
e... il suo mondo cambia all' istante.
Palazzo dei
Vendicatori.
"... Prima che il
collegamento saltasse" riferisce Megan McLaren "Una telecamera
interna è riuscita a riprendere le immagini della lotta tra Ultron e i Vendicatori.
Tra di essi pare esservi anche Thor, seppure con un look diverso".
"Devo andare lì, Visione" dice Wonder Man "Devo aiutare
Scarlet".
"Se la caverà benissimo da sola e lo sai" ribatte il sintezoide
"Inoltre non arriveresti mai in tempo".
"Fatti da parte, Viz, e lasciami andare".
Il volto dell' essere robotico si indurisce ed assume un' espressione
decisa:"No, Simon, non posso farlo: è chiaro che c'è qualcosa che non va
in te".
"Vattene via!".
Per tutta risposta Visione diviene intangibile ed entra dentro il suo corpo
ionico: un dolore straziante lo percorre per svariati secondi, condiviso anche
da Simon Williams. Alla fine non riesce più a resistere e si stacca dal suo
compagno di squadra. Ma il suo scopo è stato perseguito: Wonder Man cade a
terra in stato incosciente. Esempio prontamente seguito anche da Visione.
"Ehm, e ora che facciamo?" chiede l' Uomo Sabbia ad Artiglio d'
Argento, che hanno assistito attoniti alla scena.
L'Aja.
"Tony" dice
Wasp "Devi andartene subito via da qui".
"Che cosa, Jan?" esclama l' industriale "Ma io potrei...".
"Lo so benissimo cosa potresti fare ed è proprio ciò che non voglio. Ti
prego, amico mio, abbiamo già abbastanza problemi".
Alla fine Tony annuisce e, non visto da Ultron, sgattaiola via, la sua preziosa
valigetta saldamente nelle sue mani.
Nel frattempo Scarlet tenta di rifare lo stesso giochetto riuscitole in
Slorenia ed indebolire la corazza robotica, ma Ultron non condivide solamente
il corpo di Alkhema. Così una raffica energetica parte dalla sua mano destra e
colpisce il muro dietro Wanda Maximoff, la quale rimane sepolta sotto le
macerie.
Si lancia allora Wasp contro Ultron, ma i suoi raggi di vespa non gli procurano
alcuna scalfittura.
"Sei in abiti civili?" esclama il robot "Niente più sgargianti
costumi?".
"A me piace" ribatte Janet, che però poco dopo non riesce ad evitare
uno scarto e viene così centrata in pieno. Prima di perdere i sensi, il suo
ultimo pensiero è:"Oh, Hank...".
Lemuria.
"Popolo
Deviante" annuncia Ghaur "Il momento è giunto: in poco tempo il
vostro odio, la vostra voglia di riscatto ha dato vita alla nostra più potente
arma. L' arma grazie alla quale annienteremo gli Eterni". Un boato di
approvazione parte spontaneo. "Gli Eterni, sì, la vera razza inferiore. Ma
non ci fermeremo qui, perfezioneremo l' Anti-Cervello ed un giorno non lontano
sottometteremo e distruggeremo l' altra nostra razza nemica, gli umani".
Vari cenni e mugugni d' assenso. "Ed infine l' obiettivo più ambizioso, il
più pericoloso anche. Ma quello da tempo più bramato: i Celestiali!".
Parte il boato più grande. "Ed ora tutti a Olympia, verso il nostro
destino".
Ereshkigal ha ascoltato questo discorso con malcelata soddisfazione, Kro invece
con incertezza ben nascosta. Poiché teme che questo non sia altro che il primo
passo verso la fine della sua razza.
Los Angeles. Base
dei Vendicatori della Costa Ovest.
Hank Pym osserva con
preoccupazione alla televisione i resoconti della battaglia che sta avvenendo
tra i Vendicatori e Ultron. Ad un tratto avverte qualcosa dietro di lui: si
volta ed intravede un bagliore che lo attira in un vicino corridoio. Sente dei
passi metallici vicino a lui e ne individua facilmente la provenienza:"Fermati!"
intima.
L' essere obbedisce, poi si volta, lasciando Hank sgomento: ha davanti a sé una
sua perfetta copia.
L'Aja.
"Vile
marrano" inizia Thunderstrike "Oh, al diavolo le parole ricercate:
prendi questo, brutto bastardo!".
La potenza del martello dell' eroe è dirompente, ma Ultron pare sopportarla e
passa al contrattacco. Continui ed incessanti tremori scuotono la sala.
Clint Barton prova ad incoccare la sua freccia al vibranio, ma un violento
contraccolpo gliela fa sbalzare a circa venti metri: non può raggiungerla
subito in quanto perde l' equilibrio e non riesce a riguadagnarlo. "Quei
due butteranno giù quest' edificio tra un po'" pensa l' arciere.
"Non mi fai niente, patetica copia!" sbraita Ultron "Nien...
Aargh!".
"Dicevi?" replica Thunderstrike.
Ma non è la forza dei colpi dell' eroe che il robot soffre:"Via dalla mia
testa, Alkhema! Via!".
"È la mia testa, Ultron!" controbatte lei.
Ultron inizia a dimenarsi violentemente e così, praticamente senza volerlo,
colpisce un paio di volte Thunderstrike, che incassa duramente. Poi il robot
rilascia altre raffiche energetiche, come se esse potessero rilasciare anche l'
essenza di Alkhema. Il sostituto di Thor si volta e capisce che alcune di esse
rischiano di colpire Capitan America, appena rientrato nella sala: rapidissimo
le blocca, ma lo sforzo per la battaglia sostenuta alla fine ha il sopravvento
su di lui e così crolla al tappeto.
"Questa follia deve finire e al più presto!" pensa Occhio di Falco
"Devo raggiungere la mia freccia al vibranio prima che venga distrutta. E
c'è una sola persona che può aiutarmi".
Lì vicino, Tony Stark osserva sconvolto quanto sta accadendo: i suoi compagni
sono in seria difficoltà e lui rimane immobile. Poi il suo sguardo cade sulla
valigetta.
Olympia.
Ikaris osserva quanto
rimane di ciò che un tempo era un grande popolo: cinque suoi simili, sei
contando anche lui. A loro toccherà far sì di non cedere all' arrendevolezza,
alla voglia di dire basta a questa guerra eterna.
"Rilassatevi e concentratevi" dice allora il leader degli Eterni.
Base dei Vendicatori
della Costa Ovest.
Non è un semplice
robot, non può esserlo! Eppure... Hank Pym si domanda se quel suo atto di
follia di alcuni anni fa non abbia appena dato vita ad un altro mostro. Non è
un volto metallico quello che ha davanti ai suoi occhi, quell' essere deve aver
usato un sostitutivo dell' epidermide umana: perchè è un volto umano quello che
sta osservando! Ed è pronto a scommettere che anche il resto del corpo è tale.
A gesti l' essere fa capire che non vuole battersi.
"E allora perchè sei qui?" chiede Hank "Cos'hai a che vedere con
Ultron?".
In risposta l' essere compie un gesto inequivocabile: si porta un dito al collo
e lo trascina lungo di esso. Hank rimane sempre più sorpreso: ha organizzato
tutto di modo che Ultron venga annientato!
L'Aja.
"Cap" dice
Occhio di Falco portando Mace al sicuro "Devi darmi una mano: devi
distrarre Ultron perchè io possa recuperare la mia freccia. Ti prometto che
stavolta non esiterò".
"Ma hai visto la sua potenza?" ribatte Capitan America "Come
speri possa affrontarlo?".
"Sì, l' ho osservata la sua potenza. Ma ho visto anche il tuo coraggio e,
credimi, questo è per me più che sufficiente. So che non esiterai. Io confido
in te".
Mace non replica ulteriormente.
"Finalmente te ne sei andata, Alkhema" esclama Ultron "E... Oh,
guarda un po' qui chi c'è: Capitan America. E ha lo scudo".
"Ho lo scudo" conferma Mace.
"Ma sei anche tu un sostituto, si vede a occhio: i Vendicatori non mi
reputano forse degno degli originali? E poi, i tuoi occhi, esprimono una
immensa paura".
"No, non ho paura di te!". Ed è vero, non ha paura. "È per colpa della feccia come te
e i Figli del Serpente se questo mondo va a rotoli, ma ora basta. Dannato
assassino, la tua scia di sangue termina qui!".
Capitan America balza in avanti e preme lo scudo sul volto di Ultron, poi con
una forza impensabile riesce ad inchiodarlo ad un muro. Ma prontamente il robot
si libera dandogli un leggero calcio in pancia.
"Non ti ho dimenticato, Occhio di Falco!" urla poi il robot lanciando
altre raffiche che Clint evita per miracolo.
Mace però non demorde e sferra a sua volta un calcio ad Ultron. Ma così facendo
non fa altro che provocarsi una storta, considerata la robustezza della
corazza.
"Non vali niente" lo apostrofa Ultron.
"Ti sbagli, invece, il suo valore è pari se non superiore al
nostro!". Alla voce metallica fanno immediatamente seguito numerosi raggi
repulsori.
"Vai così, testa di ferro!" lo incita Falco, il quale si lancia a
tutta velocità verso la sua freccia perduta.
"Lasciami in pace, Iron Man!" replica Ultron colpendo il Vendicatore
dorato con una raffica energetica. L' impatto è molto forte e Stark, il dolore
raddoppiato, crolla a terra. Ma lo scopo è stato raggiunto: Clint ha abbrancato
la freccia ed ora tende il suo arco. Non sbaglierà, Iron Man e Capitan America
hanno rischiato le loro vite per questo, non può deluderli.
Ultron osserva l' arciere deridendolo:"D' accordo non arrendersi mai, ma
sperare di battermi con una banale freccia è davvero ridicolo".
"Non è ridicolo per niente, fottuto robot!" ribatte Falco
"Questa è una freccia al vibranio e liquefarà il tuo corpo".
"Il mio corpo? Sei forse diventato cieco? È di Alkhema e lei possiede gli
schemi mentali della tua defunta moglie. Se distruggi me perdi ogni possibilità
di riaverla".
"Non mi importa".
"Ah no? Allora perchè esiti tanto? La verità è... Argh, no, non
ancora!". Un' altra battaglia di volontà, al termine della quale Alkhema
riesce a prevalere per alcuni secondi. Secondi decisivi.
"Fallo, Occhio di Falco" dice con la voce di Barbara Morse
"Preferirei morire piuttosto che lasciar vincere Ultron".
Clint Barton tende il suo arco e... "Addio, amore! Addio per sempre!"
...la freccia parte.
E Ultron riemerge:"Nooo!". Viene centrato in pieno, iniziando lentamente
a liquefarsi: tocca dapprima alle gambe, poi al petto, infine alla testa. L'
ultimo barlume di luce negli occhi del robot parrebbe essere una muta richiesta
di aiuto. Finché alla fine di lui e della sua eredità di male non rimane altro
che una pozza metallica.
Occhio di Falco si inginocchia e posa le mani a terra, una lacrima che scende
dal suo volto fin sul pavimento. Zoppicante, Capitan America gli si avvicina e
lo circonda alla spalla con un braccio:"Un colpo perfetto".
"Io non sbaglio mai" afferma Clint Barton.
L' incubo è finito.
Base dei Vendicatori
della Costa Ovest.
Sul volto pseudoumano
dell' essere si dipinge un' espressione di gioia. Al che Hank capisce cosa è
accaduto. Poi l' essere si porta una mano al petto e dice:"Adam". La
sua prima parola.
"Un nome decisamente appropriato" commenta Giant-Man "Ed ora che
faccio con te? Teoricamente non hai fatto nulla di male e hai contribuito alla
distruzione di Ultron. Ma se ti lascio andare farò la scelta giusta?". Lo
scienziato osserva il volto del suo sosia robotico. vi vede riflessa quella che
sembrerebbe una espressione di innocenza. Allora distoglie lo sguardo:"Su,
vattene prima che ci ripensi".
Adam non si fa pregare.
"Lui non ha l' Imperativo, non rappresenta alcun pericolo. Ne sono
certo".
Un ospedale di
L'Aja. Alcune ore dopo.
"Dunque?"
chiede ansioso Occhio di Falco.
"Nulla di grave, a quanto pare" dice Wasp "Cap si riprenderà in
un paio di giorni ed anche quel testardo di Tony non ha riportato gravi traumi.
Io e Thunderstrike, poi, siamo più resistenti dell' acciaio. Sto ancora
aspettando il responso per Wanda, ma era cosciente dunque... Volevo comunque
complimentarmi con te, Clint, deve essere stata dura per te".
"Sì, ma ora provo anche un gran sollievo, come un grande peso mi fosse stato
tolto di dosso".
"Ah, eccovi qui" irrompe uno dei dottori "Sentite, posso capire
la gravità della situazione, ma far combattere una donna incinta...".
"Che cosa?" scatta Janet Van Dyne.
"Wanda Maximoff, quella vostra amica...". Il medico non riesce a completare
la frase in quanto Jan e Clint si sono già fiondati verso la sala dove Scarlet
è ricoverata.
La trovano lì, a braccia conserte, il volto impassibile:"Sarà meglio
chiamare la dottoressa Foster" dice.
"Ed anche non farti compiere sforzi" continua Jan "Peccato, con
tutta quella devastazione al tribunale...".
"Devastazione?" interviene il medico "Ma no, è tutto a posto,
non avete visto i filmati?".
Clint esce precipitosamente dalla sala e si reca presso un televisore che sta
riportando quanto accaduto: la giornalista trasmette dall' interno del
tribunale. Non c'è nemmeno una crepa. Come se la battaglia non fosse mai
avvenuta. Jan è accanto a lui e osserva il tutto sgomenta. Cosa può essere
successo?
Palazzo dei
Vendicatori. L' indomani.
Cinque eroi osservano i
cinque dischetti contenenti la programmazione delle loro copie robotiche. Vi
sono lunghi minuti di silenzio, interrotti alla fine da Wasp:"Ok,
distruggiamoli: non hanno mostrato alcun atto cosciente, erano solo dei
burattini".
"Sono d' accordo" conferma Hank Pym collegato in videoconferenza
"Solo con Adam si è riusciti a creare qualcosa di nuovo".
Tutti gli altri annuiscono lentamente, in nessuno di loro sorge il dubbio che
oggi possano aver superato un confine morale.
Appartamento di
Belinda Healey.
Il campanello suona
insistentemente: la donna apre la porta e si trova davanti ad un enorme mazzo
di rose. Il suo sorriso è ampio come non mai:"Clint, ci sei tu là
dietro?".
"Certo che sì" risponde lui facendo intravedere il suo volto. Poi
posa le rose su un divano e bacia Belinda.
"Come mai sei così raggiante?" chiede lei.
"Ho allontanato dalla mia mente tutti i miei fantasmi" è la semplice
e sincera risposta.
Epilogo 1.
"Janet, che stai
facendo qui nel giardino?" chiede Visione.
"Osservo le stelle: è rinfrancante, dopo tutto quello che è successo.
Inoltre mi aiuta a non pensare troppo a quel che accadrà. Come sta
Simon?".
Il sintezoide si siede vicino all' eroina:"Bene, parrebbe. Dice che si è
comportato in quel modo perchè era molto preoccupato per Scarlet. E considerato
quello che mi hai riferito...".
"La cosa ti da... fastidio?".
"No, non più: lei ormai ha la sua vita. Io ho la mia e voglio perseguire
nuove strade, non cercare di ripercorrere un sentiero ormai interrotto".
"Saggio come al solito" sorride Jan.
Vi sono alcuni secondi di silenzio, poi Viz dice:"Onestamente fatico a
crederci: ma è davvero finito per sempre l' incubo di Ultron?".
"Ci siamo fatti questa domanda centinaia di volte" ribatte Wasp
"La risposta non è stata mai quella da noi sperata. Però... però forse in
questo caso è diverso. Di certo Ultron dovrà escogitare un bell' espediente per
tornare: ma noi saremo sempre lì ad aspettarlo".
"Almeno stavolta non c'è stata nessuna vittima".
"È questa la vera differenza tra il nostro precedente modo di agire
e quello attuale".
Epilogo 2.
Adam lo ha riconosciuto
subito, lo ha cercato insistentemente: il creatore di suo padre. Suo nonno per
certi versi. Ha fatto bene a dirgli di andarsene, altrimenti se ne sarebbe
pentito amaramente. Ora si trova qui, in qualche angolo sperduto del mondo,
tutto teso nel dare vita ad una razza di suoi simili. Altri fratelli, stavolta
però saranno speciali: saranno come lui. Ci vorrà del tempo per completare
questo lavoro, ma lui non ha certo fretta.
Diversamente da suo padre Adam non cerca lo sterminio della razza umana, ma la
convivenza con essa: farà capire agli umani quale importanza possiede la razza
dei Senzienti, offrirà loro su un piatto d' argento un futuro migliore. E se
mai gli umani volessero per qualche ignota ragione rifiutarli o odiarli... se
ne pentiranno amaramente!
Prologo. Olympia.
"Ikaris!"
grida Ghaur "Sto per mettere la parola fine alla tua specie".
Il leader degli Eterni non presta ascolto alle parole dell' Alto Sacerdote ed
insieme agli altri suoi compagni si concentra e dà vita all' Uni-Cervello. Ma è
proprio quello che aspettavano Ghaur, Ereshkigal e tutti gli altri Devianti.
E così pochi minuti dopo giunge la sconfitta.
Capitolo
Quinto
RISERVATO ALLE SIGNORE
In un luogo
impensabile.
"Non riesco a
credere ai miei occhi" esclama sgomenta Melissa Gold.
"Forse sono troppo giovane per queste cose" aggiunge Maria Santiago.
"Avremmo fatto bene a venire qui da sole?" si interroga Monica
Rambeau.
"Cioè, voglio dire" conclude Janet Van Dyne "Che belle
chiappe!".
Cosa c'è di meglio per le donne per rilassarsi dopo un terribile scontro con un
robot assassino? Semplice, andare ad uno spettacolo di strip maschile! Il
gruppo si chiama Texas Nightmare Men ed è stato 'caldamente' consigliato da
Natasha Romanov, la Vedova Nera. L' esitazione delle quattro eroine è durata il
tempo necessario, tre secondi, poi hanno preso armi e bagagli (i loro migliori
trucchi, vestiti e gioielli) e si sono gettate a capofitto nell' impresa. È un lavoro sporco, ma qualcuno
deve pur farlo.
"Vai così, bello!" urla una donna ad un tavolo vicino, dando poi vita
al celebre slogan (prontamente intonato in coro da tutte le altre presenti)
incentrato sui verbi vedere e toccare. Il ballerino scende in mezzo alla folla
e prende per mano una tremante ed emozionata Melissa, la quale viene portata
sul palco e fatta sedere. E lì va in visibilio davanti al... visibilio del
ballerino.
"Chissà cosa ne penserebbe Abe di questo" dice Monica.
"Considerato che ultimamente si vede poco alla base" ribatte Jan
"Direi proprio nulla".
"Credi che il loro rapporto sia in crisi?".
"Quando una persona che ami non si fa mai sentire o dice cosa prova per
te... è una inevitabile conseguenza. Ma non pensiamo a questo ora e...".
"Voglio uno show privato!" grida l' altra loro compagna.
"Maria!" esclama Monica "Jarvis non sarebbe molto felice di
sentire questo".
"Sto apprezzando le meraviglie di questo paese".
"Dai, Monica, un po' di apertura mentale" interviene Jan "È maggiorenne, può prendere
autonomamente le sue decisioni. Comunque non diciamo nulla al nostro buon
Edwin, non vorrei gli venisse un colpo".
Il primo spettacolo termina e le quattro ne approfittano per andare al bar a
bere qualche drink. Gli occhi di Melissa è come se avessero visto il paradiso.
Tutte prendono un whisky, mentre Maria ripiega sulla onnipresente Coca Cola.
Poi si formano due gruppetti.
"Ti vedo pensierosa, Monica" dice Melissa "Non ti stai
divertendo, forse?".
"No, non è questo. Solo che... non so, è come se mi sentissi fuori posto
in questo locale. Sarà perchè non ho una relazione seria da tanto, troppo
tempo".
"Non hai mai trovato l' uomo giusto per te?".
"L' amore perfetto è una chimera, questo l' ho imparato a mie spese: sono
sempre stata prevaricata da persone meno abili di me, solo perchè ero una donna,
afroamericana per giunta".
"Ma com'è che hai ottenuto i tuoi poteri?".
"È accaduto tanto tempo fa, eppure il suo ricordo è ancora ben vivo
nella mia mente: venni contattata da uno scienziato francese, Andre LeClare,
per indagare su pericolosi esperimenti condotti da un suo ex allievo di nome
Picaro. Costui stava cercando di attingere energia da un' altra dimensione, ma
così facendo rischiava di mettere seriamente a repentaglio la nostra. Io sono
intervenuta e... eccomi qui".
"Si può proprio dire che tu abbia avuto nei Vendicatori una carriera...
folgorante".
Monica sorride:"Ho visto molte cose, alcune da far rabbrividire la pelle:
ma non dimentico il mio retaggio, non dimentico chi e cosa sono stata. E che
sono tutt'ora".
Più in là la componente più esperta e quella più recente del gruppo si mettono
a confronto:"Da quanto non torni nel tuo paese natale, Maria?" chiede
Janet.
"Oh, oramai sono molti mesi. Ma non mi dispiace affatto".
"Come mai?".
"Ecco, vedi, la vita che conducevo prima di essere adottata da Tio Edwin
era davvero infelice. Non ho mai conosciuto mia madre e mio padre... Scusa, non
ne voglio parlare".
"Certo, ti capisco. Ma sappi che, per qualsiasi problema, potrai sempre
contare su di me".
"A proposito di contare, quand'è che comincerò ad avere un ruolo più
attivo nel gruppo?". Jan fa istintivamente un passo indietro. "E
perchè sono troppo giovane? Credete che per questo andrei a cacciarmi nei guai?
Tu avevi grossomodo la mia età quando hai iniziato, Jan". Non proprio vero,
ma la donna lascia perdere.
"In effetti, un incarico speciale per te l' avrei. Ma comporterebbe un
periodo lontano da New York e dalla base".
"Rimarrei comunque a far parte dei Vendicatori e verrei chiamata per ogni
evenienza?" chiede Maria, ricevendo l' assenso della sua compagna di
squadra. "Allora accetto" è la sua risposta "Di cosa si
tratta?".
"Ne discuteremo con calma dopo. Ora buttiamoci nuovamente nella
mischia!".
Le quattro si risiedono ai loro posti e poco dopo una speaker dai capelli corti
color rosso sale sul palco:"Bentornate, amiche, dalla vostra Melissa
Walker. Il prossimo ballerino vi stupirà: si chiama Keith ed è un grande fan
dei supereroi".
Le quattro eroine sgranano gli occhi:"Sento che il vero divertimento sta
per arrivare" afferma l' altra Melissa.
"Dunque date il vostro più caldo benvenuto a... Giant-Man!".
Photon, Songbird e Artiglio d' Argento osservano Wasp con un sorriso sardonico.
"Oh... Mio... Dio" esclama quest' ultima.
Los Angeles.
Cimitero di Palos Verde.
L' ETERNITÀ SULLE NOSTRE LABBRA... E NEI SUOI OCCHI
Questa l' incisione
sulla tomba di una grande donna, Barbara "Bobbi" Morse. Mimo. E
vicino ad essa colui che ha convissuto con lei i giorni migliori della sua
vita: Clint Barton, Occhio di Falco. Il suo ex marito.
"Sai, Bobbi, ho pensato molto a te ultimamente" pensa l' arciere
"Quando Mefisto ti ha uccisa credevo che il mio mondo fosse crollato, che
non sarei mai più riuscito a riprendermi. Sembra passata davvero un' eternità
da quel giorno: ho vagato per il mondo, per le dimensioni... ed ho conosciuto
un' altra straordinaria donna. Si chiama Belinda e sembra la tua sorella
gemella. Io le voglio molto bene, anzi no, la amo. La amo profondamente. Sento
che è giunto il momento che le nostre strade si separino definitivamente,
Bobbi, anche se è una cosa che faccio a malincuore. È arrivato il tempo che mi faccia
carico di nuove responsabilità, che mi lasci alle spalle il passato, con tutti
i suoi momenti felici ed infelici, ed inizi a pensare esclusivamente al mio
futuro. Che non vivrò da solo".
"Devo scordare il passato prima o poi" afferma poi Clint a voce alta
"Tanto vale farlo ora: anche se ti ho amata, Barbara, questo è un
addio".
E detto questo si volta e si allontana.
Nightmare Strip
Club.
"Hmmm... Ora
capisco perchè si definisce Giant-Man".
"Melissa, ti prego...".
"Dai, Jan, un po' di apertura mentale" sorride la donna.
"Che peccato, la serata sta per finire" commenta Maria Santiago.
"Oh, potremo sempre tornare una di queste notti, diciamo domani".
A questo punto qualcuno si starà chiedendo: ma scusa, che racconto è questo?
Non succede niente, ci sono quattro donne esagitate e manco l' ombra di un
supercriminale. Beh, avete troppa fretta a volte, comunque vi accontento
subito.
Improvvisamente una delle vetrate del locale viene sfondata (a proposito, se
volete aprire un' attività lucrativa a questo mondo inaugurate una vetreria, i
clienti non vi mancheranno) e da essa entra un uomo a cavallo di... una
bicicletta volante! Il suo vestito sembra un residuato bellico, di quasi un
secolo fa. Anche i suoi baffetti spioventi e lisciati paiono provenire dal
secolo scorso. Secolo, sì.
"Questa perversione deve finire!" urla l' uomo in bicicletta
"Per ordine di Turner D. Century!".
"Amico vostro?" chiede Artiglio d' Argento tranquilla, mentre tutti
gli altri presenti, eroine e Melisse escluse, fuggono.
"Primo Del Secolo?" si interroga Photon "Ma non era... No,
scusate, perchè mai faccio queste domande cretine?".
"Primo Del Secolo?" esclama Wasp "Il nostro divertimento è stato
interrotto da Primo Del Secolo?".
Il criminale la ode:"Non chiamarmi con quel nome!" e con l' ombrello
che tiene in mano lancia un dardo dal suo puntale. Wasp lo evita agilmente,
anche se di pochi centimetri, ed esso va a conficcarsi in una parete alle sue
spalle, la quale inizia a sfrigolare nel punto in cui è stata perforata.
"Ma perchè i Flagelli dei Criminali non fanno fino in fondo il loro
dovere?" esclama Janet "Ricapitolando abbiamo ancora in giro Melter,
El Gato, Incudine & Martello, Hellrazor, l' Uomo dei Miracoli,
Marasso...".
"Ehi, bella" la richiama Turner D. Century "Se non ti dispiace
sto vivendo il mio momento di gloria".
"Ok" dichiara Songbird "Un colpo ben assestato e...".
"Aspetta, Melissa, quanta fretta" dice Wasp "Questo è un
criminale vecchio stampo e dunque vorrà spiegarci tutto per filo e per
segno".
"Beh, ecco..." tituba Century (il criminale, si badi, non l' alieno
usante sinonimi).
"Tipo che lui è una persona che vede nella società attuale solo marcio e
corruzione ed intende ripristinare il vecchio stato delle cose eliminando la
meglio gioventù del mondo. Ma è stato sconfitto dalla Donna Ragno e da Dominic
Fortune (poi teoricamente ucciso, ma sorvoliamo). Dunque, Pri... Turner, cosa
ti porta qui?".
"Questo è un luogo dove impera il marcio e la corruzione!".
"Ecco, l' avevo detto io".
"Ma vi ricordate i bei tempi del Burlesque? Spettacoli comici intervallati
da avvenenti ballerine che prima di tutto danzavano e poi si spogliavano! E
senza volgarità. Oggi, invece... spogliarelliste che si spargono liquidi di
tutti i tipi sul corpo, che sfregano i loro seni contro dei poveri dementi. E
poi l' abiezione più abietta di tutti: lo spogliarello maschile! Con donne che
si agitano manco avessero il diavolo in corpo e abbandonano la sacra istituzione
della famiglia per inseguire le pene di questo posto".
"Forse ha sbagliato articolo alla fine" sussurra Monica.
"Tutto questo deve finire!".
"Esatto" afferma Wasp "Allora, ragazze, chi di voi vuole avere
l' onore...".
"E finirà ora!". Turner D. Century preme un minuscolo bottone
presente sulla sua cravatta ed immediatamente tutti i presenti si accasciano,
nella loro testa un dolore insopportabile capace di far esplodere loro il
cervello. Un dolore che si propaga anche all' esterno e raggiunge altre persone.
"Questo congegno fonderà le menti di tutte le persone sotto i cinquant'
anni di età" continua il criminale "E dopo si potrà dare vita ad un
nuovo Ordine".
"Sei pure... un copione" riesce a dire Janet Van Dyne prima di
premere fortemente le mani sulla sua testa, come se ciò potesse sopprimere il
dolore.
Spazio.
"Quanto manca
prima di rientrare nell' orbita terrestre?" chiede Kaina.
"Approssimativamente due giorni, Sacerdotessa" risponde un
contraxiano.
"Due giorni per la verità" pensa l' aliena "Chissà cosa mi dirà
Jack". "Mettimi in contatto col Palazzo dei Vendicatori. Vendicatori,
sono Kaina, mi ricevete? Pronto, mi sentite?".
Nightmare Strip
Club.
"No" pensa
Photon "Non può finire così... Ho appena riacquistato i miei pieni poteri,
devo trasformarmi in...". E lo fa: Monica Rambeau diventa pura luce ed
attraversa il corpo di uno stupefatto Turner D. Century. Il passaggio sconvolge
i circuiti del suo congegno, il quale inizia a diminuire i suoi effetti.
Songbird approfitta della situazione per riprendersi e centrare in pieno petto
il criminale con un colpo sonico. Gli è subito vicino Artiglio d' Argento, che
con una precisa artigliata gli apre la camicia e ne estrae il congegno,
schiacciandolo sotto i suoi piedi.
"Ti prego, amica mia, concedi a me l' onore" esclama in quel momento
Wasp, la quale si piazza di fronte ad un inebetito Turner D. Century. Poi lo
colpisce con tutta la sua forza con un pugno al volto: il criminale vola aldilà
del bancone del bar. "Fesso" lo apostrofa Janet Van Dyne.
Poco dopo Photon estrae Century e lo posa a terra:"Ehi, ma questa è una
maschera. C'è qualcun altro sotto".
Non appena l' eroina toglie il travestimento, la proprietaria del locale,
Melissa Walker, fa un volto sgomento:"Ma... io conosco quest' uomo. È Turner!".
"Ma dai?".
"Sì, si chiama proprio così. Turner Hazlewood, il mio ex socio quando
questo locale era solo una sala di ballo. Non ha accettato l' inevitabile
cambiamento e se ne è andato sbattendo la porta e giurando vendetta. Non
credevo che alle sue parole sarebbero seguiti i fatti".
"E invece è avvenuto" afferma Wasp "Aveva forse dei contatti col
mondo criminale?".
"No, non che io sappia".
"Allora mi viene spontaneo chiedere: da dove diavolo ha trafugato l'
attrezzatura del fu Primo Del Secolo?".
"Era in mano allo SHIELD prima, vero?" chiede Melissa.
Jan annuisce:"Ed in questo caso poveri noi".
Alcuni minuti dopo la
polizia porta via Hazlewood. E nel locale rimangono solo le quattro eroine e
Melissa Walker.
"Ehi, dico" esclama Wasp "Abbiamo pagato per vedere tutto lo
spettacolo. Vogliamo il resto".
"Me... Me... Melissa?" balbetta in quel momento un uomo fino a quel
momento nascosto dietro una tenda "È tutto finito?".
"Sì, Kieth, puoi venire fuori" lo rassicura la proprietaria del
locale.
"Ed ecco il mio resto" afferma Wasp "Forza, 'Giant-Man', andiamo
in un luogo appartato e scateniamoci. Ragazze, voi potete andare se volete: non
rimanete alzate ad aspettarmi".
"Sarai la mia Wasp?" chiede Keith.
La donna sorride:"Oh, puoi scommetterci".
Da qualche parte.
Il suo nome è Sersi. È un' Eterna. E ha rischiato di
morire. Ma così non si può dire dei suoi compagni, degli altri componenti della
sua razza. I Devianti, Ghaur, sono stati loro: quanto tempo è passato? Un'
Eternità, sembrerebbe.
Non può tornare su Olympia da sola, non servirebbe a nulla. Deve recarsi al
Palazzo dei Vendicatori, cercare aiuto, sperando che le sue residue forze la
sostengano: perchè da ciò dipende il destino della sua razza... e di quella
umana!
FINE
ARACNE & LA DONNA RAGNO in:
MADRI
Detroit.
"Grazie, Jessica. È stata una magnifica
serata".
Con suo estremo disgusto, la prostituta di alto bordo, il cui vero nome è in
realtà Charlotte Witter, dà un bacio sulla guancia al suo ultimo cliente,
William il suo nome: è anziano, gli anziani le hanno sempre fatto una enorme
pena. Però questo pagava bene, anzi, benissimo e, cosa più importante, non
pretendeva alcun rapporto sessuale. Odia fare sesso con le persone anziane, non
hanno più fantasia. William voleva solo passare una serata in compagnia di una
bella donna, allontanarsi per un po' dalla sua solitudine, vivere almeno per un
giorno. Ma tutto questo a Charlotte Witter non importa, l' unica cosa importante
per lei è il fatto che abbia pagato in anticipo. Lo saluta e poi torna all'
hotel dove alloggia in questi giorni: negli ultimi tempi la sua vita ha subito
una brusca svolta quando ha saputo di essere rimasta incinta, per mano di
chissà chi*.
* V. Webspinners 11
Per circa un paio di
giorni è rimasta combattuta su cosa fare, poi si è decisa: un evento del genere
non le avrebbe comunque impedito di continuare a fare quello che più le
piaceva. Senza contare che, con sua enorme gioia, ha scoperto che ci sono molte
persone disposte a pagare grossi cifre per farlo con una donna incinta: la
perversione umana, non smette mai di stupirti.
Ma non è solo la prostituzione la sua attività: è anche la sedicente eroina
nota come Donna Ragno (terza, quarta, ormai chi le conta più?). Un' unica cosa
conta per lei in questo campo: farsi notare il più possibile. E di certo non ha
mancato di mettere in atto tale intento sconfiggendo nel tempo esseri come Venom
o partecipando al Grande Gioco. Tuttavia da un po' di tempo la Donna Ragno pare
sparita dalla circolazione, nessuno accenna più a lei: questo Charlotte non può
permetterlo.
È anche per questo che si è recata a Detroit: qui vi è un forte
giro di pedofilia, che finora ha coinvolto solo poche persone, i pesci piccoli.
Ma a detta di molti vi sono personalità più influenti dietro questo orrendo
mercato. Charlotte è venuta a conoscenza di un covo dove le cassette per i
pervertiti vengono fabbricate e smerciate: vi andrà lì come Donna Ragno,
smaschererà i colpevoli, magari in diretta TV, e si riguadagnerà quella fama
che sta scivolando via.
Non perde tempo: in pochi minuti è al luogo prestabilito. Nessuno degli
occupanti del rifugio si aspettava il suo arrivo e le offrono una scarsa
resistenza: alla fine solo una persona rimane in stato cosciente e con tutte le
ossa al suo posto, purtroppo per lui.
"Allora" dice la Donna Ragno con tono minaccioso "Hai visto cosa
ho fatto ai tuoi soci? Ora o mi dici dove posso trovare i tuoi capi o ti
offrirò un trattamento cento volte peggiore!".
L' uomo è un codardo, tutti coloro che si occupano del mercato della pedofilia
lo sono, e basta una leggere stretta al collo da parte di Charlotte perchè
inizi a parlare.
Soddisfatta di sé, la Donna Ragno sta per aspettare le pattuglie della polizia
e i camioncini dei notiziari perchè la incensino quando improvvisamente un'
ombra passa nel vicolo in cui si trova. Un' ombra che poi atterra a pochi metri
da lei.
"Cazzo!" esclama Charlotte.
"Sapevo che un giorno saremmo arrivate a questo" ribatte Julia
Carpenter alias Aracne.
Con uno scatto
improvviso Julia balza verso la Donna Ragno e le sferra un potente gancio al
viso:"Questo è per avermi rubato i poteri e l' alias!".
"Senti chi parla, brutta stronza, come se tu detenessi l' esclusiva sul
mio nome di battaglia. E poi ti pare bello colpire una donna inci...". La
prostituta di alto bordo si blocca, ormai ha detto una parola di troppo.
"Ehi, cosa stavi dicendo? Sei... incinta? Sei incinta! Ma hai perso
totalmente la testa?".
"Della mia vita faccio quello che voglio e tu lasciami in pace".
"Hai consultato il bambino su questa tua scelta? Ha avuto parola su
ciò?".
"Non cominciare a farmi la morale e ad essere saccente come solo voi eroi
riuscite ad essere. Non sono come voi, faccio tutto questo solo perchè mi diverte,
perchè mi fornisce ciò che più bramo: la fama, le apparizioni sui giornali, la
gente che parla di me elogiandomi. Credo sia uno stile di vita decisamente
migliore di quello che conduci tu: scommetto che la tua vita sociale è uno
schifo".
"Sei brava a giudicare persone che non conosci".
"Anche tu, a quanto pare".
Aracne esita per qualche secondo, poi dice:"Come sei giunta fin
qua?".
"Secondo te? Indagando, facendo qualche domanda alle persone giuste,
stimolandole nel modo opportuno...".
"Mi fai schifo".
"Sai quanto me ne frega".
Vi è ancora qualche secondo di silenzio, ancora interrotto da Aracne:"Sto
investigando su questo orribile traffico da settimane ed ho capito una cosa:
che non sono episodi isolati, ma che rientra tutto in una, è brutto dirlo ma è
così, precisa strategia commerciale".
Per la prima volta il volto di Charlotte tradisce un moto di sorpresa:"Insomma,
per queste persone violentare i bambini è solo una questione di
business?".
"Non per queste persone" precisa Julia indicando uno dei trafficanti
steso dalla Donna Ragno "Ma le menti criminali che stanno dietro loro.
Chissà, forse sono persone che vestono in doppiopetto, che trattano in questo
mercato con la stessa sfrontatezza che userebbero se dovessero vendere...
gelati".
"Che pervertiti".
"Non credo proprio, è alquanto probabile siano eterosessuali. Persone
normali, che incontri per strada, con cui bevi un caffè al bar, che hanno la
faccia pulita. Ma le mani decisamente sporche".
"Insomma, il dio denaro vince sempre alla fin fine" commenta
Charlotte "Fottendosene di tutto e di tutti".
"Esatto, ma tu questo già lo sapevi, vero?".
"S... Sì" risponde la Donna Ragno con un po' di incertezza.
"Proprio un bel mondo quello che si prospetta per tuo figlio... E con una
educatrice come te...".
Charlotte afferra per il costume Julia, che non pare impressionata:"La
devi piantare di insultarmi! Che ne sai di quello che provo per questo bambino?
Magari è la creatura a cui donerò tutto il mio amore di... madre". Che
suono strano ha per lei questa parola.
Julia si allontana dalla stretta:"Hai ragione, ho espresso un giudizio
affrettato. Comunque sappi che ti terrò d' occhio, sempre, ed al primo sgarro
verso di lui o di lei la paghi cara. Ora la polizia sta per arrivare, ce ne
andiamo?".
"Per fare cosa?".
"Andiamo a scovare i mandanti di questi bastardi. Ho sentito cosa ha detto
quell' uomo dopo la tua... esortazione".
"Perché mi vuoi con te? Credevo mi odiassi".
"Io ti odio, infatti, fin nel profondo del mio cuore. E sarà per sempre
così, dopo che ho visto cosa fai per vivere. Ma so bene che non riuscirò a
liberarmi di te prima che questa faccenda sia conclusa. Vuoi la tua foto
sbattuta in prima pagina sul giornale e farai di tutto per ottenerla".
"Sei una donna molto perspicace, brava. È a questo punto che gli eroi di
turno mettono temporaneamente da parte le loro divergenze e si danno una bella
stretta di mano?".
"Scordatela, puttana".
"Sai, credo che questo sia l' inizio di una splendida inimicizia".
Un minuto dopo giungono sul posto le volanti della polizia e trovano, oltre a
numerose cassette e materiale pedofilo, i loro smerciatori avvolte in tele
psichiche: respirano a malapena, ancora un po' e forse qualcuno avrebbe
rischiato di soffocare.
Intanto, sui tetti di questa città, è appena nata una delle più insolite
alleanze di sempre.
Con costanza, passo
dopo passo, un gradino dopo l' altro, Aracne e la Donna Ragno giungono infine
in cima alla scala. Alla catena di comando. Davanti a loro un edificio, al cui
piano superiore vi è in questo momento un meeting dei capi dell' organizzazione
che sfrutta la pedofilia come principale fonte di reddito. Tra poco non potranno
farlo più.
"Allora, bella" incita Charlotte "Andiamo?".
"Perché sei così stronza, Donna Ragno?".
"È classe, nemica mia, vera classe. E comunque a cosa ti
riferisci?".
"Al tuo menefreghismo, al tuo vivere tutto come se fosse un grande gioco.
Ciò che fai non ha la funzione di farti bella davanti agli altri, è qualcosa di
importante, sai?".
"Risparmiami le tue prediche ipocrite, Aracne, e pensiamo piuttosto a fare
una grande entrata!".
La Donna Ragno si lancia verso una vetrata (sempre utili per entrate del
genere), prontamente seguita da Julia Carpenter. Quando viene infranta, le persone
presenti non si muovono, non paiono minimamente impauriti da chi hanno davanti.
Rimangono saldamente al loro posto. Julia ne riconosce alcuni, eminenti
personalità della città che ha conosciuto anche nel suo ruolo di assistente
sociale: d' un tratto rimpiange le strette di mano da lei fatte.
"Così siete arrivate infine" commenta l' uomo a capotavola,
probabilmente il leader dell' organizzazione.
"Avanti, fatevi sotto" incita spavalda Charlotte Witter.
"Non lo faranno" è la risposta di Julia Carpenter.
"Cosa?".
"Pensaci: cosa abbiamo contro di loro in concreto? Niente, solo delle
dichiarazioni di persone infime che possono essere smentite anche da un
avvocato d' ufficio. Prove materiali? Niente di niente".
"Ma sono qui tutti insieme!".
"Non è mica vietato radunarsi in un edificio. Inoltre non li possiamo
nemmeno attaccare o pestare un po': ci denuncerebbero e saremmo noi a pagare le
conseguenze delle nostre azioni. Per la legge queste persone sono innocenti
come gli agnelli".
"Notevole la tua perspicacia, ragazza" commenta il leader.
"Ma una cosa la voglio sapere, solo una" chiede Aracne "Chi è il
vero capo? Tu non ne hai la stoffa".
"Sicura di volerlo sapere... davvero?". L' eroina annuisce. Il nome
viene fatto. Ed il sangue di Julia e Charlotte si ghiaccia nelle vene:"Non
può essere, non voglio pensare sia vero!" esclama la prostituta.
Aracne la prende per un braccio:"Andiamocene via".
"Ma non possiamo fargliela passare liscia così, dannazione!".
"Ho detto... andiamocene via!". Il tono è così perentorio che la
Donna Ragno non prova a replicare e segue l' eroina all' esterno.
Si posizionano così su un tetto, da cui vedono partire pochi minuti dopo le
auto dei componenti dell' organizzazione criminale.
"Sei contenta ora?".
Aracne la guarda dritta in volto:"Segui il mio consiglio e alla svelta:
vattene da questa città". E detto questo si allontana nella notte.
Charlotte rimane lì immobile per alcuni minuti, soprattutto un dubbio assilla
la sua mente: era forse un ghigno di soddisfazione quello che ha visto su
Aracne prima che scomparisse?
"Imbarco sul volo
per New York tra dieci minuti all' uscita 8".
Charlotte è rimasta altri due giorni a Detroit per accontentare altri clienti,
ma ora è tempo per lei di andarsene. Sta per recarsi all' uscita indicata dall'
altoparlante quando vede una edicola ed un titolo di giornale a caratteri
cubitali. Si fionda a comprare il quotidiano.
Una volta che l' aereo è decollato lo legge con attenzione:"Sventato
grande traffico di pedofilia: coinvolte eminenti personalità, alcune delle
quali impegnate nel sociale". Nel leggere i nomi e gli impieghi degli
arrestati, Charlotte capisce come mai Aracne sembrasse conoscerne molti. "Trovate
prove compromettenti nelle loro abitazioni, ricevute, foto, documenti
sufficienti ad incriminarli senza problemi. Alcuni di loro hanno già chiesto il
patteggiamento. A nulla sono valse le dichiarazioni dei loro avvocati secondo
cui quelle prove sarebbero false, prove che peraltro hanno superato ogni
controllo. Le probabili pene...".
Charlotte posa il giornale sulle sue ginocchia, confusa:"Prove?"
pensa "Ma come può essere? E poi in luoghi ovvi come...". Ed infine
la comprensione:"È stata Aracne o qualcuno dei suoi alleati a metterle?
Le hanno create ad hoc o alcune erano vere? Non posso proprio dirmi scontenta
di ciò che è accaduto, ma... sono veramente sollevata nell' abbandonare
Detroit. Non ci tornerò più, sarà molto meglio per me".
Il processo, condotto
dal procuratore generale Benjamin Stone, fu impeccabile ed entrò negli annali
della storia processuale: tutti gli imputati vennero condannati, con pene
pesantissime non inferiori a vent' anni. Nessuno di loro uscì mai di prigione,
per un motivo o per l' altro. Alla fine Stone così commentò:"È stata fatta giustizia, è stato
ripristinato l' Ordine".
Da qualche parte.
L' uomo sta per
spegnere le ultime candele quando un' ombra cala davanti a lui:"È il momento della confessione,
padre".
Poi nella chiesa risuona un urlo di puro terrore.
FINE
I VENDICATORI presentano:
KILL BILL Vol. I
Aeroporto LaGuardia.
Talia Kruma si prepara
all' imbarco, diretta in Giappone per una conferenza sulle nuove strategie di
marketing, quando qualcuno la chiama per nome:"Ehi, bellissima, credevo
davvero non ti avrei mai più rivisto!".
Sul volto della donna appare quella che sembra l' ombra di un
sorriso:"Peter Corbeau, vecchio filibustiere. Cosa ci fai qui in mezzo a
noi banali terrestri?".
"Capita che a volte debba abbandonare lo Starcore per riabituarmi alla
gravità terrestre. Ci sei passata anche tu, no?".
"E ci sono rimasta, anche".
"Ho sentito della tua impresa: come procede?".
"A stento, finora abbiamo concluso solo pochi contratti. La concorrenza è
spietata, la Stark-Fujikawa e la REvolution ci tolgono numerosi potenziali
clienti. Tuttavia ho appena assoldato un collaboratore che sono certo ci farà
compiere un balzo di qualità".
"Sei una donna forte, Talia. Sono certo che queste difficoltà iniziali
passeranno".
"Già, magari se concludessimo un affare importante... Peter, mi concedi
qualche minuto del tuo tempo?".
"Ma non devi prendere un aereo?".
"Le conferenze sono sempre noiose" conclude Talia portando via lo
scienziato.
Kruma International.
"Allora,
Bill" esclama Dale West "Primo vero giorno di lavoro: come ti
senti?".
"Le vere emozioni le ho vissute nei giorni scorsi, amico mio. Ora voglio
solo iniziare".
"La bella Talia ti ha detto che avrai un laboratorio tutto per te?".
"Sì. Le ho detto che era una pazza a fare ciò".
Dale si blocca:"E lei cosa ti ha risposto?".
"Col solito tono mellifluo ha detto:'Sono la persona più assennata di
questa Terra'. Adorabile anche per questo". Bill tralascia ovviamente di
riferire che questo colloquio è avvenuto nel letto di casa sua, con i due non
certo in vesti professionali. Non si pente di quanto avvenuto, gli è piaciuto
anche. Ma per Talia è stata solo una notte di sesso o lui significa qualcosa di
più per lei? Ha paura di ottenere la risposta a questa domanda.
"E con una posizione di rilievo" continua Dale "Arriva anche la
segretaria personale". L' uomo apre la porta dell' ufficio di
Bill:"Amico mio, ti presento Kayla Ballantine".
"Wow, ma in questa azienda assumono solo delle gran sventole?" è il
primo pensiero di Bill. Poi tende la mano:"Piacere di conoscerti".
"Il piacere è mio, Mr. Foster".
"È il tuo primo impiego? O hai già lavorato...".
"Sì: sono già stata segretaria presso la Vaughn Security
Consultants".
"Ah, sì, ne ho sentito parlare: ad un meeting ho visto anche Ken Tanaka, il
suo maggior esponente".
"Ken è un mio grande amico" precisa Kayla.
"Ragazzi, ragazzi" interviene Dale "Volete fare salotto ancora
per molto? Abbiamo un lavoro da portare avanti".
Bill si guarda intorno, poi dice:"Scusatemi un attimo". Vuole parlare
con Celia, deve togliersi questo peso di dosso. Così a passo deciso arriva
davanti alla sua scrivania. Lei fa finta di non notarlo. "Allora, hai
intenzione di tenermi il broncio ancora per molto tempo?".
"Ho del lavoro da fare, Bill" ribatte lei.
"No, tu ora mi ascolti! Capisco perchè tu ce l' abbia con me, ma come vedi
sto cercando di ristabilire un contatto tra di noi e di certo non è bello da
parte tua trattarmi così".
"No, Bill, tu non capisci davvero: sei sparito da un giorno all' altro
dalla mia vita, senza dirmi nulla, senza chiamarmi. Ed io a disperarmi, a dirmi
che era solo un momento passeggero. Invece no. Mi hai fatto del male, Bill,
molto male. E non so se riuscirò mai a perdonarti".
L' uomo per qualche istante non sa cosa ribattere, poi posa una sua mano su
quella di Celia, che non la ritrae:"Ora sono qui, Celia, vicino a te.
Possiamo parlare, possiamo essere amici di nuovo. Non buttiamo alle ortiche
tutto quello che c'è stato tra di noi".
"Ci penserò, Bill" risponde la donna dopo qualche istante.
Senza saper cos'altro aggiungere, Bill si dirige verso il suo ufficio. Sulla
strada si imbatte in Dale:"Ehi, amico, scusa la domanda inopportuna, ma
non è che hai in mente qualcosa con Kayla?".
"In che senso?".
"Beh, è una bella ragazza, tra l' altro mi sembra abbia un aspetto più
maturo per una della sua età e questo mi affascina molto. Se non ti
dispiace...".
Bill annuisce sorridendo:"Non preoccuparti, Dale: non voglio... provarci
con lei. Fai pure".
"Grazie, amico. Qui ti divertirai molto, vedrai. Tra l' altro vorrei
parlarti di un mio progetto...".
Un lampo passa in quel momento davanti agli occhi di Bill Foster: sarà per
istinto di sopravvivenza, sarà per una prontezza maturata in lunghi anni di
battaglie, ma capisce subito che un pericolo è in arrivo. "Giù!" urla
trascinando Dale sul pavimento.
Un secondo dopo dei proiettili colpiscono il muro. "Ottimi riflessi"
afferma il tiratore. "Ascoltatemi gente" alza poi la voce "Avete
esattamente tre minuti per abbandonare questo posto prima che io lo rada al
suolo. È inutile che facciate gli eroi o cerchiate di fermarmi, rimarreste
solamente uccisi. E non provate a chiamare la polizia o qualche supereroe,
altrimenti ve ne farò pentire. Dunque... uscite subito!".
Il passaparola si propaga in fretta e pochi secondi dopo i dipendenti dell'
azienda escono precipitosamente.
"Bill, ma chi è quello?" chiede Dale West.
"Non ne ho idea: ha dei muscoli enormi e armi in ogni propaggine del suo
corpo. Usciamo anche noi e diciamo addio alla Kruma?".
"A me non va. E a te?".
"A me nemmeno". Ma dentro di sé, Bill si chiede quali speranze
abbiano loro due.
"Ehi, buon samaritano, guarda che lo so che sei ancora qui dentro.
Sbrigati ad andartene o per te sarà peggio. Perché mio è il grande potere,
perchè io sono Youngblood!".
Aeroporto LaGuardia.
"Che ne dici se
diventassimo vostri fornitori ufficiali, Peter?" esclama Talia Kruma
"Del resto la Starcore per i propri componenti si è sempre affidata a diverse
ditte, magari è tempo che questa cosa cambi".
"Non è una risposta facile quella che mi chiedi, amica mia" ribatte
Peter Corbeau "Non vorrei sembrare scortese, ma ci troviamo bene con la
situazione attuale".
"Con noi vi troverete ancora meglio!". Il tono di voce della donna si
alza leggermente. "Non ti impongo di accettare subito, solo vieni a dare
un' occhiata a quello che facciamo, valuta con calma. Poi riferiscimi la tua
decisione: qualunque essa sia, io la accetterò. Ma non rifiutare a priori la
mia proposta, non è da te".
Corbeau rimane in silenzio per alcuni secondi, poi risponde:"D' accordo,
Talia, ci sai decisamente fare con gli affari. Andiamo a fare una visita alla
Kruma International. Sicura che non sarò di disturbo?".
"Certo che no: è un' azienda tranquilla dove non succede mai nulla di
nulla".
Kruma International.
Una raffica di
proiettili colpisce ancora il muro di fronte a Bill Foster, alcuni metri alla
sua destra. Si è riparato dietro un angolo insieme al suo amico Dale West per
sfuggire alla furia del criminale Youngblood, che è irrotto qui esortando tutti
i dipendenti della Kruma ad andarsene. Con spavalderia ed incoscienza Bill e
Dale sono rimasti.
"Ora mi ricordo dove ho già sentito parlare di questo tizio" esclama
Dale West "Ha assalito la Oracle alcune settimane fa, a quanto pare è
specializzato in questo genere di cose".
"E quella volta come lo hanno sconfitto?" chiede Bill Foster.
"Avevano il Cavaliere Nero dalla loro".
"Quel Namor McKenzie ha tutte le fortune".
"Allora, voi due" incita Youngblood "Vi decidete ad andarvene o
no? Peggio per voi, io vi ho avvertito". E nuove raffiche di proiettili
partono.
"Bill, c'è un solo modo per fermarlo. Tu fai sì di tenerlo impegnato per
qualche minuto".
"E come?" domanda l' uomo, ma il suo amico si è già avviato lungo il
corridoio, dalla parte opposta rispetto a dove si trova Youngblood, si sta
dirigendo dunque verso il suo laboratorio. Bill rimane incerto per qualche
secondo, poi urla:"Ehi, mi arrendo, mi arrendo! Ora esco con le mani
alzate!".
"Bravo, scelta saggia" commenta il criminale "Hai un minuto per
uscire da qui, poi non mi importa dove ti trovi, io abbatto questo posto. La
mia bomba a tempo è già pronta per essere attivata".
Con coraggio Bill esce dal suo nascondiglio, le mani sopra la testa, trovandosi
di fronte al mercenario dai capelli bianchi. Cristo santo, quante armi che ha!
Si incammina, sta per oltrepassarlo. "Stupido, molto stupido ed avventato
quello che vuoi fare" pensa. Ma lo fa comunque: compie un incredibile
scatto e colpisce con tutta la sua forza Youngblood al volto. Bill quasi si
rompe le nocche, il criminale è come se non avesse sentito nulla.
"Stupido, molto stupido" commenta il criminale puntando una delle sue
pistole alla tempia di Bill.
"L' ho pensato anch' io".
"Yaaaaahhhh!". Un calcio coglie improvvisamente Youngblood, ancora al
volto, e gli fa perdere la presa sulla sua arma. "Ne ho abbastanza di voi
supercriminali".
Bill inizialmente rimane incredulo:"Kayla Ballantine? Ma dove ha imparato
quella mossa di karate?" pensa. Poi non perde tempo: il criminale è stato
colto di sorpresa, bisogna approfittarne. Riparte alla carica, concentrandosi
stavolta sullo stomaco del criminale, più... malleabile. Kayla è ancora al suo
fianco, pare una furia e tenta di privare Youngblood di tutte le sue armi:
impresa certo non facile.
"Ora basta!" grida il mercenario, cogliendo di sorpresa i due e
mandandoli a sbattere contro una parete. Il dolore lancinante che corre lungo
la loro schiena li blocca sul posto. Intanto il criminale raccoglie una sua
pistola:"Niente male, bella, mi hai ricordato un' altra donna tosta che ho
incontrato tempo fa. Ma ora...".
Il volto di Youngblood ricorderà a lungo questa giornata, poichè in quel
momento un vaso gli va a sbattere contro, andando in frantumi. D' istinto il
criminale fa fuoco contro il suo assalitore.
"Celia!" si dispera Bill. È stata ferita ad una spalla e, barcollando, crolla
al tappeto. "Bastardo! Ti...".
"Tu non farai più...". Niente era la parola che il criminale voleva
pronunciare, ma viene bruscamente troncato da una raffica energetica che lo
spedisce contro una parete: l' urto provoca alcune crepe.
Ma la sorpresa di Bill è più che altro incentrata sul responsabile di tutto
ciò:"Dale? Ma che ci fai in quell' armatura?".
"Sei spacciato, feccia" esclama con finta spavalderia Dale West
"Lascia subito stare queste persone o subirai l' ira di... ehm...
Metallo!".
Esterno della Kruma
International.
Quando Talia arriva con
un taxi nei pressi della sua azienda non si stupisce troppo di vedervi tanta
gente: questo è un quartiere popoloso e ha visto folle anche più grandi di
quella che ha davanti. Quando però intravede le celeberrime strisce gialle che
delimitano il cordone della polizia inizia a preoccuparsi.
"Cosa accade?" chiede Peter Corbeau, seduto accanto a lei.
"Non lo so, amico mio. Ma intendo scoprirlo".
Fa fermare il taxi nel primo posto disponibile, paga il tassista e inizia a
correre verso la sua azienda. Dimentica ormai di Corbeau, tenta di oltrepassare
il cordone, ma prevedibilmente viene bloccata da un poliziotto:"Signora,
mi spiace, non può entrare".
"Sono la proprietaria di questa società: voglio sapere cosa è successo,
dove si trovano i miei dipendenti...".
"C'è stato un attacco ad opera di un ignoto metaumano, secondo quanto
dicono le testimonianze. Tutti i dipendenti sono al sicuro, ne mancano all'
appello solo quattro. Stiamo valutando se intervenire o meno".
Lo sguardo della donna corre lungo tutta la strada: molte facce note, piene di
terrore. Ma le facce che più di tutte sperava di vedere non ci sono. Bill e gli
altri sono intrappolati là dentro, alla mercé di un qualche folle: nessuno di
loro è un supereroe, rischiano di farsi seriamente del male. O peggio. Deve a
tutti i costi fare qualcosa.
"E dicevi che questa era un' azienda tranquilla?" è il commento di
Peter Corbeau alle sue spalle.
Kruma International.
"Sei spacciato,
feccia" esclama con finta spavalderia Dale West "Lascia subito stare
queste persone o subirai l' ira di... ehm... Metallo!".
"Metallo?" esclama Youngblood rialzandosi.
"D' accordo, non è un alias originale e forse è anche copiato. Ma i migliori
sono già stati accaparrati".
In altre circostanze, Bill Foster si metterebbe a ridere: questo muscoloso
supercriminale ha assalito la Kruma, minacciando di raderla al suolo con una
bomba. Lui, Kayla Ballantine e la sfortunata Celia Jackson, ancora riversa sul
pavimento dopo essere stata ferita ad una spalla, hanno provato a fermarlo, ma
invano. E quando tutto sembrava perduto è arrivato il più inaspettato degli
aiuti nelle vesti, o sarebbe meglio dire nell' armatura, di Dale West. Il supereroe.
Con un agile scatto Youngblood afferra Dale e lo sbatte contro un muro, ma l'
uomo ribatte e lo centra con un pugno al volto. Mentre la rissa continua, Bill
si reca da Celia, la prende in braccio e la porta in un' altra stanza. Qui si
strappa un lembo della sua camicia e benda alla bell' e meglio la ferita della
donna. "Come stai, riesci a sentirmi?". Un mugugno di dolore è l'
unica risposta.
Quando Bill si volta, vi è Kayla di fronte a lui:"Stalle accanto" la
esorta uscendo dalla sala.
"Dove vai?" chiede la segretaria.
"A sfogare la mia rabbia".
Youngblood e Metallo stanno ancora battagliando. Improvvisamente, però, Bill
balza contro il mercenario iniziandolo a tempestare di pugni lungo tutto il
corpo. Ben presto le nocche delle sue mani iniziano a sanguinare, ma lui non vi
fa caso: l' ira che guida le sue azioni ora... vuol forse dire che prova ancora
qualcosa di importante nei confronti di Celia? "Dovrai cadere prima o
poi!" urla.
"Non contarci, bello!" ribatte Youngblood colpendolo al volto. Anche
stavolta basta un solo pugno per mettere al tappeto lo sfortunato uomo, se solo
avesse nuovamente i suoi superpoteri... deve rendere stabile al più presto il
siero della crescita.
Uno strano ronzio si propaga poi lungo il corridoio: prima che Youngblood
capisca da dove provenga, un devastante raggio energetico lo centra in pieno,
mandandolo contro un muro, che viene parzialmente sfondato, mentre il criminale
giace riverso al suolo, immobile. Poco lontano da lì Dale West, il responsabile
di ciò, ansima pesantemente, ma non per la fatica:"Spero che la bella
Talia non mi detragga le spese di riparazione dallo stipendio". Poi si
reca da Bill:"Stai bene? Finalmente è finita...".
Una sinistra risatina vanifica la sua speranza: Youngblood si rialza ancora!
"Diamine, non sapevo che il governatore della California avesse un
emulo!" esclama Dale.
"Ok, ora basta" afferma Youngblood, che poi preme un bottone presente
sulla sua cintura "La bomba a tempo è stata attivata".
"Aspetta... vuoi forse dire che sei tu la bomba? Una bomba vivente?"
chiede stupito Bill Foster.
"La vita non mi offre più sfide che mi esaltino. E ho deciso di andarmene
con un bel botto: colui che voleva che questa azienda scomparisse sarà grandemente
soddisfatto. Ora scegliete: vi rimangono quattro minuti per mettervi in salvo.
E potete star certi di una cosa, nel caso vogliate agire diversamente: non
riuscirete a mettermi al tappeto in questo lasso di tempo. In ogni caso ho
vinto!".
3.40
"Prendilo!"
urla Bill Foster.
Dale West, nella sua armatura che lo rende Metallo, il nuovo eroe della città,
prova a fare quanto richiestogli. Ma Youngblood, che porta agganciata al petto
la bomba per causa della quale questa azienda rischia di essere rasa al suolo,
con un agile scarto evita il suo attacco, poi lo colpisce al volto, una parte
non coperta dall' armatura. Il pugno gli procura una microfrattura al setto
nasale e così Dale si porta le mani al volto. Youngblood approfitta di questo
suo attimo di smarrimento per metterlo facilmente fuori gioco. Ci hai provato,
Dale, se non altro.
3.10
"Ed ora sei
rimasto solo tu, buon samaritano" afferma il mercenario "E visto che
ci tieni tanto a fare una brutta fine...". Il criminale prova a liberarsi
di Bill, che più con fortuna che con abilità riesce ad evitare un colpo che, dopo
le batoste già ricevute negli scorsi minuti, non gli lascerebbe scampo. Il suo
destino è dunque segnato?
2.50
"Ah, ah: non si fa
così" l' ammonimento viene da Kayla Ballantine, appena apparsa alle spalle
dei presenti e che scuote l' indice in segno di diniego.
"Cosa vuoi dire, pupa?" chiede Youngblood.
"Al volto non serve, ci si riprende alla svelta. Bisogna colpire dove fa
più male". E con uno scatto impressionante la segretaria centra il
criminale all' inguine con un calcio. "Ai coglioni che non hai!".
Youngblood si accascia tenendosi le mani nel punto dolente e Bill Foster ne
approfitta per dargli una gomitata al naso. Il mercenario per il dolore perde
l' equilibrio e cade a terra e, prima che possa fare alcunché, Bill balza a
ginocchia unite sul suo petto, stando ben attento a non centrare nello slancio
la bomba, infine sbatte la sua testa contro un muro. E finalmente Youngblood
decide di rimanere a terra.
1.45
"Con calma, con
calma che nessuno ci corre dietro". Bill stacca la cintura dal corpo del
mercenario, lo snervante ticchettio dei secondi va avanti incessantemente. Non
c'è tempo per portarla fuori, dove oltretutto ci sarebbero persone innocenti
che rimarrebbero ferite o uccise dallo scoppio.
"Hai esperienza di queste cose?" gli chiede Kayla.
"Ahimè, pochissima".
"Ehm, io ne ho qualcuna" si fa avanti Dale, che si è appena ripreso,
seppure ci sia molto sangue sparso a macchie sulla sua faccia "Mi diletto
a studiare esplosivi nel tempo libero".
"Dale, ricordami di non invitarti mai a cena" dice Bill Foster,
porgendogli la bomba "Ora però sbrigati!".
1.10
Con cautela Dale toglie
il coperchio della bomba, una marea di fili ad attenderlo. Cercando di non
farsi fretta, li scarta uno ad uno. Uno ad uno. Finché...
0.35
"Ecco, lo
sapevo!" esclama "È o il filo rosso o il filo blu! Pure un criminale
maniaco dei cliché dovevamo ritrovarci tra i piedi".
"Quale bisogna tagliare, Dale?" chiede ansiosa Kayla.
"Non lo so, non lo so".
"Forza, Dale, lo so che puoi farcela" lo incita Bill.
0.10
"Non c'è più
tempo, deve essere il rosso".
In quel momento, però, un' altra mano appare e taglia con una forbice il filo
blu.
"Tutti a terra!" urla Dale. Ma nonostante tutto, non accade nulla. E
Bill si volta ad ammirare colei che ha salvato la giornata:"Talia?".
"Dico, volevate distruggere la mia azienda voi tre? Che diavolo vi eravate
messi in testa?".
"Che ti sei messa tu in testa? Rischiavi di farci ammazzare".
"Questo ordigno è roba da bambini: disinnescarlo è stato un gioco da
ragazzi".
"Signora, signora" arriva in quel momento un poliziotto "Non
doveva oltrepassare il cordone di sicurezza, le era stato ordinato di non
entrare. Ora dovrò portarla alla centrale".
"Ma di cosa sta blaterando?" scatta Talia "Mentre voi ve ne
stavate lì fuori a far niente, io qui ho preso la situazione in mano e l' ho
risolta. Ecco il criminale impacchettato per...".
Ma la donna ha parlato troppo presto: Youngblood si è rialzato per l' ennesima
volta in piedi e avanza verso i presenti come uno zombie:"M... Maledetti,
maledetti".
In quel momento risuona uno sparo, che centra al petto il criminale, il quale
crolla esanime sul pavimento. Dietro di lui appare la sagoma di Celia Jackson:"Ora
siamo pari, bastardo".
Da qualche parte.
Spacca-Atomi legge
tutti i resoconti, osserva i telegiornali e si fa prendere dall' ira: un altro
fallimento. E a quanto pare stavolta non sono intervenuti neppure dei
supereroi. Ora basta, dovrà prendere la situazione in mano. Di persona. E Talia
Kruma, che ha osato sfidarlo, sarà la prima a cadere.
Esterno della Kruma
International.
"Scommetto che ora
te ne andrai sbattendomi metaforicamente la porta in faccia, Peter"
afferma Talia.
Ma lo scienziato scuote la testa:"E perchè mai dovrei farlo? Ho visto cosa
è accaduto oggi: te stessa ed i tuoi dipendenti avete messo a rischio le vostre
vite pur di salvare quest' azienda. È il miglior biglietto da visita che potessi
presentarmi. Considera l' accordo tra te e la Starcore praticamente
fatto".
"Davvero?".
Peter Corbeau annuisce e la donna deve trattenersi dall' impulso di
abbracciarlo: sarebbe un atteggiamento poco professionale:"Allora ci
vediamo domani all' albergo dove alloggi per mettere a posto tutti i
dettagli".
Intanto Bill Foster viene colto di sorpresa:"Ancora vivo?" esclama
mentre vede Youngblood portato via su un' ambulanza.
"Già" conferma l' agente Raymond Royton "Aveva davvero una pelle
molto resistente, ma non credo si riprenderà molto presto. A proposito di
quanto accadutovi, sono stati segnalati molti attacchi ad aziende ultimamente:
crediamo che dietro vi sia una mano comune". Forse quella persona cui
Youngblood aveva accennato durante la lotta: ma la sua identità rimane segreta.
"Vi terremo informati" conclude l' agente.
Bill si reca dunque da Celia, che è stata ben medicata ed ora sta bevendo una
tazza di caffè:"Ti senti bene?" le chiede. Lei si limita ad annuire e
l' uomo capisce che non ha molta voglia di parlare ora.
Una volta allontanatosi, Dale gli si avvicina:"Bill, credi che la bella
Talia mi perdone...".
"WEST!" urla in quel momento la donna in questione.
"No, credo di no".
"Westmacosatièsaltatoinmentediindossarequell'armaturalosaiquantidannihaicausatoall'aziendaorafarsipagareidannisaràun'impresadetrarròtuttelespesedaltuospidendio...".
Bill, sapientemente, lascia il suo amico alle pene dell' Inferno.
Abitazione di Bill
Foster. Quella sera.
Adagiata sul letto,
Talia accarezza il petto dell' uomo:"Allora, niente male come prima
giornata di lavoro, vero?".
"Indimenticabile".
"Spero non ti abbia scoraggiato".
"Tutt' altro, mi ha esortato ad impegnarmi ancora di più".
Talia lo bacia:"Bene, così ascolterai con attenzione ciò che ti sto per
dire...".
Moonbucks.
Bill Foster osserva la
tazza di caffè fumante davanti a lui come fosse una reliquia. Ad un tratto si
avvicina la cameriera più celebre del locale:"Guarda che tra pochi minuti
si raffredda, Bill" afferma Lara Winters.
"È che ho la mente altrove in questi giorni, Lara" ribatte lui.
Dopo che Tony Stark gli aveva consigliato questo locale, ci è tornato spesso,
conquistato dall' atmosfera di serenità e cortesia di questo bar. E soprattutto
ha scoperto che Lara, oltre ad essere la donna più calma di questo mondo se non
dell' Universo, è anche una persona fantastica con cui chiacchierare. E liberarsi
delle tensioni accumulate durante la giornata.
La fidanzata di Quasar si siede di fronte a lui:"Ancora problemi al
lavoro? Ho letto quello che ti è accaduto sui giornali, deve essere stato
terribile".
"Sì, ma vedi non è quello".
"Allora si tratta di una faccenda di donne".
"La tua perspicacia mi sorprende ogni volta. C'è una donna, si chiama
Talia, il mio capo, con cui... beh, lo intuisci. Tuttavia c'è n'è un' altra, si
chiama Celia: per lei ho provato sentimenti molto forti in passato. Ora però
sembra faccia di tutto per evitarmi ed io non so cosa pensare".
"Forse ti rifiuta per non dover ammettere a sé stessa che ti vuole ancora
bene".
"Ne sei sicura?".
"Vedi, Bill, le donne amano in modo molto differente dagli uomini: salvo
rare eccezioni, una donna un amore lo vive, letteralmente. E quando quel
rapporto si rompe, qualcosa dentro di lei si spezza. E a volte sente di non
poter andare avanti. Ecco, credo che questa Celia abbia provato tali sensazioni
quando te ne sei andato e che con molta fatica se ne sia liberata. Poi però tu
sei ritornato nella sua vita e tutto per lei è cambiato, si è trovata
inevitabilmente a riconsiderare alcuni fatti. Onestamente non so a cosa porterà
ciò, ma ritengo opportuno che tu abbia un colloquio chiarificatore con lei. Il
più presto possibile".
"Mi giudichi male per quello che ho causato?".
"Io non ti giudico, Bill: spesso è la vita che ci fa compiere scelte di
cui poi ci pentiamo. Ecco, te lo avevo detto: si è raffreddato il caffè".
Bill posa alcune monetine sul tavolo:"Tranquilla, ritornerò presto per
rifarmi. Ah, un' ultima cosa: Talia mi ha proposto di fare qualche viaggio
attraverso la nazione ed anche all' estero per promuovere l' immagine dell'
azienda: secondo te dovrei accettare?".
"Sì, dovresti farlo. Sono lusingata del fatto che tieni in gran conto la
mia opinione".
Bill sorride:"Ora ti saluto, Lara, ho un importante appuntamento che mi
aspetta".
Ma non con Celia, bensì con altre persone. Il problema è che devono ancora
accettare questo appuntamento!
Kruma International.
"Ed ora che ne
faccio di questa armatura?" si interroga Dale West.
Metallo, che nome assurdo. Eppure, il suono di questa parola gli piace e
continua ad echeggiare nella sua testa. Per un istante si è sentito inebriato,
pieno di sé e certo di poter fare qualcosa. Non fosse stato per lui, la Kruma
International sarebbe stata rasa al suolo. Non può e non vuole che quella
diventi un' esperienza isolata. La notte sta per arrivare. E con essa un nuovo
giustiziere!
Abitazione di Bill
Foster.
Eccolo, il nuovo siero
della crescita. Altamente instabile e pericoloso. Ha provato a migliorarlo, a
renderlo sicuro. Niente. Si è finalmente reso conto che, se vuole tornare ad
essere il Golia Nero (e vuole tornare ad esserlo dopo quanto gli è accaduto
perchè le persone a lui care non rischino più la vita), deve cercare aiuto.
Purtroppo Hank Pym si è trasferito sulla Costa Ovest ed è irreperibile, ma qui
nella Grande Mela ci sono altri... esperti. Così prende il telefono e, dopo
alcuni squilli:"Palazzo dei Vendicatori: in cosa posso servirla?".
"Ehm, ecco... Sono Bill Foster, un amico di Hank Pym e Janet Van Dyne.
Come posso fare per fissare un appuntamento?".
Times Square.
"Che pal...".
"Zitto, Dale, i supereroi non dicono parolacce".
Però che noia comunque: sono due ore che è in giro e si fosse visto qualche
criminale! "Certo, che cinico che sono. Sto sperando che qualcuno rechi danno
a qualcun'altro".
Finalmente la sua attesa viene premiata quando un allarme risuona nelle
vicinanze. Metallo vola subito lì grazie ai suoi retrorazzi e vede uscire da
una gioielleria un tizio addobbato in un variopinto costume.
"Il mio primo supercriminale! Ah, no, è il secondo. Ok, passiamo all'
azione". "Ehi, bello, non ti hanno detto che in questa zona è vietato
rubare?". È opinione diffusa che la maggior parte dei
supereroi faccia della battute sarcastiche prima, dopo e durante il
combattimento. Dale West non ha voluto venir meno a questa 'tradizione'.
"E tu chi saresti?" si interroga il supercriminale, che ha in mano
una staffa.
"Chi sei tu, piuttosto?".
"Mi chiamo Trump".
"Me ne è venuta in mente una fantastica!" pensa Metallo. "Ah,
ora ho capito perchè ti stai comportando così: Ivana ti ha ridotto sul
lastrico. Le donne, brutta faccenda".
"Ma sei scemo?".
La domanda non avrà risposta in quanto poco dopo il criminale viene colpito
dietro la testa da una mazza: è stato il proprietario della gioielleria.
"Dico, facciamo salotto piuttosto che arrestare i ladri?" sbotta
costui "Da te non me lo aspettavo, Iron Man".
"Beh, ecco, non sono Iron Man" ribatte Dale West.
"Capisco, ora si spiegano molte cose: vattene e lascia queste faccende ai
professionisti. Tu non sei tagliato".
Metallo non sa cosa rispondere a questa accusa e se ne va: queste ultime parole
l' hanno colpito e si domanda se il gioielliere non abbia un po' di ragione.
Forse ha presunto troppo dalle sue capacità. E forse l' armatura che porta
dovrà essere appesa al chiodo.
Quinta Avenue.
Bill Foster osserva un
palazzo che non vedeva da tanto tempo, poi suona il campanello. A venirgli
incontro è il sintezoide Visione:"Iniziavo a pensare che non ti avrei più
rivisto".
"Mai dire mai, come diceva quel dilettante di 007. Riguardo al mio
problema...".
"Nel tempo che ti è occorso per venire qui, abbiamo cominciato ad
analizzarlo. Questa provetta contiene il siero della crescita?". Bill
annuisce. "Allora rechiamoci nel laboratorio sotterraneo".
Poco dopo i due scendono delle scale ed entrano in un' ampia sala, dove ad
attenderli vi sono Walter Newell, Dane Whitman e Scott Lang.
"Vi ringrazio per avermi invitato" dice il Cavaliere Nero "È bello ogni tanto rivedere i
vecchi amici".
"Io non so perchè mi abbiate chiamato" afferma Ant-Man "Sono
esperto di piccolezze, non di gigantismo".
"Speriamo in cinque di riuscire a fare un Hank Pym" precisa Visione.
"Ed ora al lavoro!" dichiara Bill Foster.
FINE
SCARLET & STEVE ROGERS in:
L' ULTIMO RITO
Palazzo dei
Vendicatori.
"Miss Wanda, c'è
una visita per lei" annuncia Jarvis.
Scarlet si alza dalla poltrona su cui era seduta e rimane stupita quando si
ritrova davanti a Steve Rogers:"Ciao, Steve, cosa ci fai qui?" è la
inevitabile domanda.
"Sai, ogni tanto venire a trovare i vecchi amici fa bene al mio
spirito".
Ma Wanda è dubbiosa ed esprime ciò con un sorriso:"Non me la conti giusta,
Steve: qual è il vero motivo della tua venuta?".
L' ex Capitan America allora estrae alcuni frammenti dalla sua tasca e con
delicatezza li posa su un tavolino:"La riconosci sicuramente: è l' unica
foto esistente di mia madre, fatta a pezzi da Helmut Zemo tempo fa*".
* Su Vendicatori Star Speciale 2
"Inizio a capire
dove tu voglia arrivare".
"Ecco, Tony mi ha riferito del tuo aumento dei poteri, che riesci a far
tornare le cose come erano prima. Puoi farlo anche con questa
fotografia?". Scarlet per qualche istante rimane in silenzio.
"Inutile che ti dica quanto sia importante per me questa faccenda".
Alla fine Wanda annuisce ed inizia a concentrarsi: finora ha usato queste sue
nuove capacità su larga scala, la cosa le è riuscita anche facile. Chissà se su
piccola scala lo sarà altrettanto, poichè qui la cura dei particolari deve
essere precisa, nulla deve essere fuori posto. E poi accade: i pezzi iniziano a
rimettersi insieme, si ricongiungono, una sorta di colla magica li salda
nuovamente. Nulla più infrangerà questa foto, nessuno oserà più privare Steve
Rogers dei ricordi della sua famiglia. I riti di conquista sono terminati.
Wanda si rilassa, non le è costato un grande sforzo dopotutto.
"Stai bene?" le chiede Steve nonostante tutto.
Lei annuisce:"E tu? Come ti senti?".
L' uomo prende con reverenza la fotografia ora integra e la rimira per svariati
minuti. Steve è un uomo forte, non piange mai, almeno esternamente. Non lo fa
nemmeno stavolta. "Non trovi sia meravigliosa, Wanda?".
"Sì, Steve, decisamente".
"Io... non so come ringraziarti...".
"Torna qui ogni tanto, amico mio, parla un po' con noi. Non ti allontanare
definitivamente dai Vendicatori come stai tentando di fare: ci manca molto il
tuo carisma da queste parti".
"Ci penserò, Wanda, ci penserò. Grazie ancora".
E mentre l' eroe esce, la donna non può fare a meno di pensare che ora ha un
debito di riconoscenza verso i Vendicatori.
FINE
GYRICH & DRAGOLUNA in:
SHOCK
New York.
Il suo nome è Henry
Peter Gyrich, è un agente governativo che ultimamente ha messo in discussione
gran parte di ciò in cui credeva. Da accanito critico dei Vendicatori e dei
supereroi a, se non proprio loro sostenitore, quantomeno tollerante nei loro
confronti. Ed oggi sta per compiere un altro passo verso questo obiettivo:
poichè, se fino a qualche settimana fa, gli aveste chiesto se avrebbe mai
invocato l' aiuto di un eroe, lui vi avrebbe guardato con faccia torva e
risposto sprezzantemente di no. Ma appunto, molte cose sono cambiate da quel
giorno. E ciò che sta per fare oggi lo fa in nome della persona per lui più
preziosa al mondo.
Oggi ha un appuntamento presso la sede americana della Fondazione Scientifica,
con una certa persona nella fattispecie. Alla fine la sua lunga attesa termina
e davanti a lui si para una donna calva dallo sguardo di ghiaccio:"Buongiorno,
Miss Douglas" saluta.
"Cosa vuole?" è la fredda domanda di Dragoluna.
"Sa, sono certo che le sue doti potrebbero tornare utili per una
importante faccenda che...".
"Non so se possa esistere qualcosa di più disgustoso che sentire lei che
invano tenta di adularmi. Comunque ho poco tempo da perdere e le ho letto la
mente: la mia risposta è no".
"Cosa? Ma perchè mai?".
"Lei è un oscuro burocrate, Mr. Gyrich, che non ha a cuore i veri
interessi della gente perchè è troppo impegnato a far stendere tappeti rossi al
suo passaggio. Inoltre sappia che la Guardia dell' Infinito conosce molto bene
il ruolo da lei avuto nella diffusione delle Sentinelle. E dunque, visto che i
Vendicatori non vogliono farlo, ci penso io a darle una lezione di umiltà.
Addio".
Heather Douglas prova ad aggirare l' agente governativo, ma costui l' afferra
saldamente per un braccio:"Stronza arrogante, si tratta di mio figlio. Mio
figlio! Non le ha fatto nulla di male e lei lo condanna senza appello!".
"Mi lasci subito andare". Gyrich esegue. "È fortunato che io non sia una
persona impulsiva, altrimenti a quest' ora sarebbe già riverso sul marciapiede,
a sbavare. Ma perchè sprecare forze per nulla?".
"Dunque è questo il rispetto che i componenti della Guardia dell' Infinito
nutrono verso le persone sfortunate? Alla televisione ed ai giornali avevate
dato tutt' altra impressione. Sono molto deluso".
Dragoluna decide allora di aver tormentato abbastanza Gyrich, voleva accertarsi
se era davvero cambiato come aveva sentito. La risposta è un secco no.
Normalmente non gli fornirebbe alcun aiuto, ma in questo caso non si tratta di
lui:"Senta, se vengo per alcuni minuti ed esamino la situazione mi lascerà
in pace?".
"Ha la mia parola" risponde l' agente governativo con tono
speranzoso.
"Che per me non è garanzia di certezza. Comunque andiamo".
St. Mary Hospital.
Dragoluna osserva David
Gyrich, il bambino riverso su un letto in stato catatonico ormai da tanto
tempo. Poche cose possono colpirla emotivamente, vedere un bambino a cui è
stata privata la sua innocenza è una di queste, le ricorda un' altra bambina
che tempo fa venne coinvolta insieme a suo padre in un incidente stradale. E da
quel momento la sua vita cambiò per sempre, eternamente tesa ad una perfezione
a cui mai giungerà.
"Dunque lei vorrebbe che..." inizia la donna.
"Che coi suoi poteri telepatici curasse mio figlio dal trauma che ha
dovuto subire" risponde Gyrich "È possibile?".
"Sì. Ma perchè ha voluto il mio aiuto?".
"Può leggere la mia mente per sapere la risposta".
"Vero, ma voglio che lei lo dica a voce alta, le parole hanno un
significato diverso così".
L' agente governativo china il capo, poi lo rialza, tensione dietro i suoi
occhiali:"Perché... perchè sono giunto a ritenere che se esistono i
supereroi allora questo mondo deve essere meno tetro del previsto. L'
importante, però, è che i loro poteri vengano tenuti sempre sott'occhio".
Grossomodo, quello che Dragoluna voleva sentirgli dire fin dall' inizio.
"Sorprendente che ci siano voluti più di venti Vendicatori per farglielo capire"
commenta Heather, che poi torna a rivolgere la sua attenzione a David. Posa la
mano sinistra sulla sua fronte e la mano destra su quella del ragazzo,
stabilendo così un contatto telepatico. Inizialmente vi è il buio assoluto, poi
improvvisamente appare qualche sprazzo di luce, qualche lampo di memoria.
Il primo flash: un criminale con uno strano costume blu con strisce bianche. Le
pare di ricordare che si chiamasse Blizzard... oppure Jack Frost. Il suo volto
è vicinissimo, Heather sta vedendo tutto come lo videro gli occhi del ragazzo.
"Ehi, ragazzino, vuoi giocare a fare il duro?" è l' esclamazione del
criminale.
Secondo flash: Blizzard tira un violento ceffone a David:"Stai
zitto!".
Terzo flash: Blizzard dà le spalle al ragazzo, urlando ad una finestra:"Iron
Man, se provi a catturarmi uccido l' ostaggio!".
Quarto flash, l' ultimo e alquanto sfocato, si sta già precipitando nell'
oblio: Blizzard è stato catturato e viene caricato su una volante della
polizia, Iron Man vicino a lui per impedirgli di fuggire. Poi David viene
caricato su una barella, c'è una donna accanto a lui che piange continuamente,
ma prima ancora che le portiere dell' ambulanza si chiudano il mondo del
ragazzo diventa totalmente nero.
Questo è lo shock che ha segnato la sua vita e che rischia di continuare a
farlo. Di nuovo Heather ripensa a quella ragazza e a quell' incidente di tanto
tempo fa, poi inizia ad agire sulla mente di David: con la maestria e la
capacità affinate nel corso degli anni fa in modo di separare il trauma dalla
mente del ragazzo e cancellarne ogni traccia. Semplice... perfetto. E la luce
comincia ad apparire.
Dragoluna allora interrompe il contatto telepatico e, pochi secondi dopo, un
lieve sorriso compare sul suo volto quando vede gli occhi di David animarsi, tornare
ad una piena vitalità. Con voce roca si rivolge a Gyrich:"Pa... Papà, cosa
ci faccio qui?".
L' agente governativo rimane immobile, sul suo volto si può leggere tutta la
tensione e l' ansia che ha accumulato in questi minuti. Poi corre ad
abbracciare suo figlio: non sa cosa dire, ma ci sarà molto tempo per parlare in
futuro.
Dragoluna sta per uscire dalla stanza quando lui la richiama:"Miss
Douglas, la ringrazio e mi scusi se l' ho trattata male. Le sarò
eterno...".
"Non mi ringrazi, Mr. Gyrich" è la sua replica "L' ho fatto
unicamente per quel ragazzo, nulla più. La mia opinione su di lei non è affatto
mutata. Addio".
Una volta uscita dall' ospedale, Heather si alza in volo, senza una meta
precisa dove andare. Continua a pensare a David, ora ha nuovamente una famiglia,
un padre a cui volere bene. Ha molti anni davanti a sé, gli anni migliori.
Quella ragazza, per via di quel tragico incidente, questa possibilità non l' ha
avuta, quegli anni li ha perduti e non torneranno più. Una lacrima scende sulla
sua guancia, lei l' asciuga prontamente:"Deve essermi andata della polvere
negli occhi" si giustifica.
FINE
SONGBIRD in:
CON GLI OCCHI DI MIO PADRE
Shoshoni, Wyoming.
Fino a pochi giorni
prima, questa era la città natale di Melissa Gold, alias Songbird. Ora tutto è
cambiato: strano, quando scappò di casa (meglio, quando credette di scappare di
casa) tagliò tutti i ponti con la sua vecchia vita, con tutto ciò che aveva
preceduto la nascita della personalità di Mimi, non voleva proprio più saperne.
Ricorda però ancora tutto bene, come se fosse accaduto ieri: sua madre che
viene arrestata, i ragazzi della città che la tormentano, suo padre che la picchia...
Tutto falso. Curtiss Jackson, il Power Broker, le ha svelato l' inganno che era
la sua vita. Da allora ha condotto rapide e demoralizzanti immagini: qui
abitava sì una famiglia Gold, ma non ha mai avuto figli, pur essendo la moglie
andata in prigione. Il certificato di nascita di Melissa? Non esiste. Ma come
mai questi ricordi sono così vividi? Qual è la sua vera famiglia?
A quanto pare la sua seconda vita è iniziata quando si è aggregata alle
Amazzoni: ma prima cos'è accaduto? Per usare una domanda esistenziale: da dove
viene? Songbird dentro di sé dubita di poter trovare una risposta a questa
domanda, ma non smetterà mai di cercarla.
Oggi è venuta qui per scacciare alcuni fantasmi che aleggiano nella sua mente
sin da quando Jackson ha tentato di privarla dei suoi poteri. I suoi poteri,
già, anche loro non sono quello che sembrano. C'è un' energia nascosta dentro
di lei, che aspetta solo di essere scoperta e mostrata. Un' energia negativa o
positiva? Ma basta angustiarsi, deve farsi coraggio e salire le scale di queste
case. Lo fa, seppur lentamente, finchè si ritrova davanti ad una porta. Quasi
con timore, suona il campanello. Passano alcuni secondi senza che nessuno venga
ad aprire, tanto che l' eroina sta già pensando di andarsene. Poi sente dei
passi dall' interno e si blocca sul posto. Quando la porta viene aperta,
davanti a Melissa vi è un uomo sulla sessantina. Un uomo a lei totalmente sconosciuto.
"Desidera?" chiede l' anziano.
"Il signor Gold?" chiede a sua volta Songbird. L' uomo annuisce.
"Signor Gold, non so se si ricorda di me...". Ah, ma che sta dicendo?
Lei non è mai stata qui. Cosa sperava di ottenere venendo nella sua ex città
natale? È stato tutto un grosso errore. "Lasci perdere, non è nulla di
importante, le chiedo scusa. Arrivederci".
Gold per un istante è tentato di richiamarla, ma poi desiste: dopotutto per lui
quella donna è una perfetta sconosciuta. Dunque chiude la porta.
Melissa cammina senza una meta: qui non ha alcuna famiglia, non l' ha mai
avuta. L' unica vera famiglia che l' abbia accolta è quella dei Vendicatori. Deve...
"Finalmente ti ho ritrovato!". Una voce possente, capace di far
gelare il sangue nelle vene. Songbird si volta, vi è il Barone Zemo a pochi
passi da lei! "Credevi di potermi sfuggire per sempre? Ora subirai la mia
giusta...".
Con estrema calma, l' eroina si gira e lancia un grido sonico, apparentemente
verso nessun obiettivo. Ma era appunto solo un' apparenza, poichè poco dopo un
uomo crolla al suolo, mentre la falsa immagine di Zemo svanisce.
"Non ci sono cascata nemmeno un secondo nella tua finzione, Scream"
pensa Songbird "Ora ho un bel microchip che mi protegge dai tuoi
trucchetti mentali. Ora la mia mente è davvero libera, ma la mia vita è ancora
a pezzi e dovrò ricomporli uno ad uno. Ma non sono sola in questo processo, ho
degli amici che mi aiutano e che mi guidano lungo la via. E sono certa che un
giorno non lontano scoprirò qual è la mia vera famiglia. I miei veri
genitori".
FINE
STINGRAY in:
UNA FACCENDA IMPORTANTE
Deve farcela, a tutti i
costi. Non può fallire. Ne va della sua stessa vita. Il suo destino dipende da
ciò che riuscirà a fare nei prossimi minuti.
Walter Newell non è il classico professore tutto cattedra e lezioni, anzi:
valente oceanografo, ha ideato una tuta speciale che lo rende un essere
speciale. Stingray. Ma tutto questo potrebbe non avere alcuna importanza se
fallisce.
Scende sempre più, sempre più nell' acqua torbida, che non immaginava anche
così profonda. Questo complicherà decisamente la faccenda. Arriva in fondo ed
inizia a guardarsi attorno freneticamente: niente, nessuna traccia. Non deve
farsi prendere dalla disperazione, però, deve essere qui attorno. Accende il
visore speciale piazzato sulla sua maschera e con esso scruta ogni singolo
centimetro di questo fondale. Alla fine la sua pazienza pare essere premiata:
c'è un lieve bagliore davanti a lui e vi si dirige. Sì, è ciò che cercava!
Ma non gli si permette di festeggiare a lungo: un violento dolore alla schiena
lo coglie. Ma cosa...? Uno squalo! Dannazione, questa non ci voleva. Come mai
lo sta attaccando? Forse questo è il suo territorio o qui nelle vicinanze vi
sono i suoi piccoli: istinto di protezione ed autoconservazione in ogni caso.
Walter non vuole nè ferirlo, nè ucciderlo, sta solo seguendo i suoi istinti di
animale.
Tuttavia, è costretto a lanciare un debole raggio stordente, nella speranza che
lo squalo torni a più miti consigli. Superfluo dirlo, speranza vana: il colpo
non stordisce affatto lo squalo, anzi, lo rende più irato che mai. Stingray
evita per miracolo un suo attacco, poi rapidamente si volta e spara un altro
raggio, di intensità leggermente maggiore. Stavolta gli effetti sono quelli
sperati: lo squalo per un attimo sembra stia per perdere i sensi, poi si
allontana, dimentico di Walter e della sua importante missione.
L' oceanografo afferra l' oggetto che stava cercando, poi, a tutta velocità,
torna in superficie: non deve perdere nemmeno un secondo. Riaffiora, una barca
davanti a lui, a bordo della quale vi è Diane Arliss Newell, sua moglie.
Stingray si inerpica sulla barca ed apre il palmo della sua mano, facendole
vedere cosa ha ritrovato: un anello!
Diane lo abbraccia calorosamente:"Grazie, caro. Non so come avrei potuto
sopportare la perdita della mia fede nuziale".
"Era un qualcosa di troppo importante per te. Per noi due" afferma
Walter "Non potevo far sì che andasse perduta per sempre".
"Quando mi è scivolata in mare mi sono sentita una tale idiota... Forse ho
perso la speranza troppo presto".
"Quello che conta, comunque, è il nostro legame. Il nostro indissolubile
legame che non si è mai spezzato in tutti questi anni".
"La nostra vera forza. Il nostro superpotere" conclude Diane.
NOVA in:
CIAO, AMORE
Estratto dal volume “Memorie di un eroe, ovvero: Le
avventure del Razzo Umano”
"Nel corso
della mia carriera di supereroe ho avuto anche il tempo di intrecciare alcune
relazioni sentimentali con... gente del mio stesso ramo. Una pratica consueta,
tra noi supereroi così come tra colleghi di ufficio.
Di queste relazioni quella che ricordo con più affetto, con più intensità, è
sicuramente quella da me vissuta al fianco di Namorita Prentiss. Seguendo la regola
inflessibile per cui i figli di un eroe o di un' eroina non possono nascere in
maniera consueta come tutti gli altri, Nita era in realtà un clone di sua madre
Namora che, non potendo avere figli, se ne uscì con questa idea di clonare
ripetutamente varie cellule del suo corpo nella speranza che qualcuna riuscisse
ad evolversi in una forma di vita completa (poi danno del matto a me). Ma posso
assicurarvi che quando parlavate con Namorita o la abbracciavate, non badavate
affatto a dettagli del genere.
La incontrai la prima volta quando entrai nei New Warriors: stupenda. Qualsiasi
parola che io possa usare per descriverla non le renderebbe merito. Solo che,
devo ammetterlo, me la sono andata a cercare: poteva essere la donna, l'
atlantidea d' accordo, della mia vita solo che poi... Dopo una violenza sessuale
subì una profonda mutazione, fisica e psicologica. La sua pelle divenne di
color blu ed assunse il nome di Kymaera. Io rimasi turbato, spaventato da tutto
ciò e progressivamente mi allontanai da lei: non fui presente quando più aveva
bisogno di me, quando perse apparentemente suo cugino Namor in seguito all'
affare Onslaught o quando riacquistò il suo colorito consueto, liberandosi di
quelle odiose scaglie blu.
E così, senza che mai ufficializzammo la cosa a dire il vero, ci lasciammo. Lei
visse una breve storia d' amore con la Torcia Umana, mentre io mi cacciavo come
al solito in altri guai. Poi avvennero due cambiamenti fondamentali e duraturi
per entrambi: Nita divenne sovrana di Atlantide, io membro dei Vendicatori. Fu
allora che, prima che le rispettive responsabilità ci soverchiassero, decidemmo
di chiarire una volta per tutte come stavano le cose tra noi e perciò...".
Molo 4.
Sarà l' incontro più
difficile per Richard Rider, ma non sarà contro un supercriminale (e gli
piacerebbe tanto in questo momento affrontarne uno piuttosto che stare qui, che
so, Galactus ad esempio). Sarà contro il suo passato e gli errori che ha
commesso.
"Ciao, Richard".
Lui si volta di scatto:"Oh, Nita, non ti ho sentita arrivare".
"Come stai?". Il tono di voce dell' atlantidea è tranquillo, piatto,
come se non provasse alcuna emozione particolare.
"Bene, direi bene. È da un po' di tempo che non ci si vedeva,
vero?".
"Insomma, quella Guerra Temporale non è avvenuta troppo tempo fa".
"Ah sì. Hai ragione". Silenzio. Uno, dieci, cinquanta secondi.
"Ho sentito che sei divenuta regina di Atlantide: è per questo che
ultimamente non ti si vede più in giro?".
"Sì: è un ruolo che mi tiene molto impegnata".
"Sei orgogliosa di ciò?".
"Certo, che strane domande mi fai a volte, Richard". Silenzio. Uno,
dieci, cento secondi. "Allora? Sei entrato in serie A adesso, fai parte
dei Vendicatori. Raccontami com'è".
"È un sogno che si avvera: fin da piccolo, fin da prima di ricevere
i poteri da quel centurione xandariano, sognavo di poter solcare i cieli e di
stare accanto a quegli eroi di cui sentivo narrare le gesta alla televisione o
su Internet. Mi sembravano... quanto di più simile agli dei ci potesse essere.
Ed io ero solo un semplice ragazzo. Poi sono divenuto un Razzo Umano, ho
cercato più volte di mettermi in mostra, di dimostrare agli altri più che a me
che contavo qualcosa. Che ero una persona degna di rispetto. A volte ho peccato
di presunzione ed arroganza nel fare ciò, ma ora non devo più preoccuparmene.
Ora faccio parte degli Eroi più Potenti della Terra. Ho realizzato uno dei miei
grandi sogni".
"E hai partecipato a molte missioni?".
"Beh, ecco, ho distrutto qualche base Hydra e AIM per ora. Ma so che un
giorno arriverà la mia grande occasione".
"E i tuoi amici, gli altri Warriors, ti mancano?".
"Sì, molto: non ho nemmeno il tempo di andare a trovarli di tanto in tanto
ultimamente. E a te?".
"Io faccio sì che il loro ricordo non mi offuschi troppo: ho passato
momenti felici accanto a loro e rivangandoli temo che comincerei a mettere in
discussione alcune delle mie scelte".
"Se ti può consolare, le ultime scelte che hai intrapreso per il tuo regno
sono state quanto di meglio vi potesse essere".
Namorita gli si avvicina e gli accarezza una guancia:"È questo che mi piaceva di te,
Richard: sempre speranzoso, pieno di vita e di voglia di scherzare". Silenzio,
secondi interminabili. "Mi ami ancora, Richard?".
"... S... Sì, io ti amo ancora".
Namorita si allontana:"Allora non mi nasconderò dietro parole ipocrite o
di circostanza: io non ti amo più. Non ti amo più da tempo. Quello che abbiamo
condiviso in passato è stato importante per me. Ma è appunto il passato e non
voglio passare i miei giorni a pensare a come sarebbe potuto essere tra noi.
Ora abbiamo entrambi nuove responsabilità, siamo più distanti di come lo
eravamo un tempo. È finita, Richard, e prima accetterai questo fatto
prima riuscirai ad andare avanti".
"Nessuna speranza?".
"Nessuna". E senza aggiungere altro Namorita si tuffa nel mare.
Nova rimane lì immobile per svariati minuti, coltivando la folle speranza che
prima o poi lei riaffiori, poi si rialza in volo e ritorna al Palazzo dei
Vendicatori.
"Ci rimasi male
quel giorno, non lo nascondo. Ma oggi ringrazio Namorita per ciò che ha fatto:
poichè quelle parole mi hanno dato la forza di andare avanti. Di dare una
sterzata netta alla mia vita senza crogiolarmi in un passato che non avrei mai
più potuto riafferrare. Ed infine a trovare il mio posto nel mondo. Tuttavia su
una cosa l' ho delusa: non ho mai smesso di amarla".
FINE